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"Noi aperti", "Nessuna apertura". Il balletto di Grillo sullo ius soli

Grillo sullo ius soli: "Aperti ma ci vogliono garanzie". Poi precisa: "Nessuna apertura". E Di Maio: "Se arriva al Senato ci astieniamo". Che equivale a votare contro

"Noi aperti", "Nessuna apertura". Il balletto di Grillo sullo ius soli

Il caso Torino è già nel dimenticatoio. "Non c'è, si è risolto tutto, in 24 ore. È una meraviglia. Sono test che dovrebbero far riflettere su come siamo". Parlando da Palermo, dove fra una settimana si voterà per le elezioni regionali, Beppe Grillo cancella con un colpo di spugna l'ennesima figuraccia del mal governo a Cinque Stelle. E, come se niente fosse, archivia le dimissioni del capo di gabinetto del sindaco di Torino, Chiara Appendino, scoperto a raccomandare un amico. Poi, come è solito fare, si butta su un altro fronte apre allo ius soli dicendosi disposto a trattare sulla legge che regala la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in italia. "Siamo aperti, ma alcune garanzie ci vogliono".

"L'accoglienza - spiega Grillo - dipende da una cosa: devi far stare bene le persone". E continua: "È bellissimo essere a contatto con culture diverse, ma certo dobbiamo controllare i flussi". La legge sulla cittadinanza smuove anche i Cinque Stelle. Perché, a fronte delle insistenti pressioni del Pd, il governo si prepara a portare lo ius soli in parlamento. "Se arriverà in aula al Senato - ha detto Luigi Di Maio - ci asterremo chiedendo di portare a livello europeo questo dibattito perché chi diventa cittadino italiano, diventa anche cittadino europeo". Peccato che a Palazzo Mada l'astensione equivalga al voto contrario e, quindi, a una netta scelta di campo. "Ne siamo a conoscenza - assicura il (neo) leader grillino - la nostra posizione la conoscete già - insiste, poi - deve essere un tema che per quanto importante, deve essere affrontato a livello europeo, quindi se arriva in aula ci asterremo".

Poche ore dopo,durante la marcia per il "Palermo Day" a sostegno del candidato Giancarlo Cancelleri alla presidenza della Regione Sicilia, Grillo sembra riaprire la partita. "Lo ius soli è una parola che svia - spiega - noi siamo aperti con alcune garanzie che ci vogliono". "Per prima cosa, quando si parla di accoglienza, è che devi fare stare bene le persone che sono qua - continua parlando con i giornalisti - infatti il decentramento funziona perché lasci le risorse dove vengono prodotte. Se le lasci lì i cittadini stanno bene e loro e si aprono". Secondo il comico genovese bisogna prima "capire cosa sta succedendo nel mondo: sta andando verso il decentramento". Ma, ancora una volta, si tratta solo di strategia. Che delinea il classico gioco messo in atto dai Cinque Stelle. Tanto che, poche ore dopo, il comico si fionda su Facebook a rettificare. "Non c'è nessuna apertura al governo", chiarisce. E contrattacca: "Siamo aperti a una discussione sul diritto di cittadinanza, ma a livello europeo. Ogni altra cosa è mistificazione giornalistica".

"Questo governo - è la stoccata finale - sarebbe bene che finisse subito e si andasse al voto così limiteremmo i danni".

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