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La carta di Pizzarotti per restare nel M5S

È nel M5S e continua a sentirsi "dentro" nonostante la sospensione arrivata come una doccia fredda. A quanto apprende l'Adnkronos, é quanto scrive Federico Pizzarotti nelle controdeduzioni che, tra stasera e domani mattina, invierà ai vertici del Movimento per evitare l'espulsione

La carta di Pizzarotti per restare nel M5S

È nel M5S e continua a sentirsi "dentro" nonostante la sospensione arrivata come una doccia fredda. A quanto apprende l'Adnkronos, é quanto scrive Federico Pizzarotti nelle controdeduzioni che, tra stasera e domani mattina, invierà ai vertici del Movimento per evitare l'espulsione, che in molti tuttavia considerano già scritta. Nel documento, estremamente tecnico e curato soprattutto sotto il profilo giuridico, il sindaco ducale rivendica il lavoro svolto (dalla raccolta differenziata schizzata all'amianto eliminato dalle scuole) in linea con il programma del Movimento, e mette nero su bianco di non aver mai tradito.

Una difesa dalle accuse che gli vengono mosse in cui non mancano le richieste sulla strada da intraprendere in futuro per continuare insieme. Tra queste, il sindaco "ribelle" chiede ci sia maggior dialogo tra chi è entrato nelle istituzioni, non solo in Parlamento ma a tutti i livelli; di ristabilire un nuovo rapporto di confronto e condivisione tra il centro e le periferie; di indire un tavolo ufficiale tra tutti i sindaci del Movimento, mai realizzato concretamente nonostante le amministrazioni 5 stelle siano realtà già da diversi anni; supportare concretamente i territori.

Le richieste di Pizzarotti sembrerebbero chiamare in causa soprattutto il direttorio, nominato da Grillo e Casaleggio anche per occuparsi delle varie strutture del Movimento -dai meetup al lavoro degli eletti sul territorio- ma secondo il sindaco parmense carente nel suo operato e responsabile di aver lasciato che il caso Parma degenerasse, fino alla rottura arrivata con la sospensione del sindaco decisa venerdì scorso.

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