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Consip, Scafarto dai pm "Il falso? Involontario"

Il capitano del Noe e gli atti su papà Renzi

Consip, Scafarto dai pm "Il falso? Involontario"

Roma È accusato di aver falsificato un'informativa dell'inchiesta Consip. Ma perché l'ha fatto? Per conto di chi ha agito il carabiniere del Noe Giampaolo Scarfato, indagato per falso materiale e ideologico? Dopo esseri avvalso una prima volta della facoltà di non rispondere davanti ai magistrati, ieri il capitano che ha avuto un ruolo di primo piano nell'indagine è stato interrogato per quattro ore dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e dall'aggiunto Paolo Ielo e ha negato di essere stato indirizzato da qualcuno: «Nessun dolo - ha detto - solo un errore».

Scafarto ha riportato in un'informativa due circostanze non corrispondenti al vero. Una di queste fondamentale per l'inchiesta perché riguarda Tiziano Renzi, accusato di traffico di influenze. Nella sua relazione di servizio, secondo i pm, il carabiniere avrebbe attribuito all'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, che puntava ad aggiudicarsi gli appalti, una frase («Renzi, l'ultima volta che l'ho incontrato») estrapolata da un'intercettazione ambientale, in realtà pronunciata dall'ex parlamentare Italo Bocchino. Questo avrebbe portato ad un ridimensionamento delle accuse nei confronti di papà Renzi, non essendoci più la prova di un incontro tra il babbo dell'ex premier e l'imprenditore, anche se questo incontro non è mai stato considerato il cardine di tutta l'indagine ma solo un indizio significativo. Scafarto avrebbe alterato l'informativa anche lì dove parla della presenza di agenti dei servizi segreti che controllavano i militari del Noe mentre erano impegnati a recuperare nella spazzatura i «pizzini» dove Romeo avrebbe annotato i presunti destinatari di tangenti. Peccato che il soggetto notato dai carabinieri non fosse uno 007 ma un normale cittadino, circostanza verificata dagli investigatori ma che Scafarto ha omesso di annotare nella relazione inviata alla Procura.

«Il fatto storico c'è ma riteniamo che non ci sia dolo, quindi nessun profilo penale», ha detto l'avvocato Giovanni Annunziata al termine dell'interrogatorio annunciando una memoria difensiva.

Il fascicolo su Scafarto è stato l'ennesimo colpo di scena dopo la revoca dell'indagine al Noe decisa dalla Procura di Roma in seguito alle ripetute fughe di notizie coperte da segreto sia verso gli indagati sia nei confronti degli organi di informazione.

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