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E Sala sfila tra centri sociali e islamici

Al corteo anche il sindaco. La delibera: "In caso di danni non paghiamo"

E Sala sfila tra centri sociali e islamici

Milano - «Senza muri». Alla manifestazione per l'accoglienza dei migranti in Italia, lanciata dal Comune di Milano, hanno aderito settanta sindaci. E oltre al Pd che l'ha concepita, sabato parteciperanno una miriade di sigle, associazioni, partiti di sinistra, sindacati, cooperative sociali. E centri islamici.

Senza muri politici poi. Infatti sfilerà anche, con una «proposta alternativa», l'area che si ritrova nella piattaforma «Nessuno è illegale», che (coerentemente) comprende un certo numero di centri sociali che occupano abusivamente edifici comunali o privati in città.

Si temono ovviamente contestazioni e non sono un buon viatico la vernice rossa con cui nei giorni scorsi sono state vandalizzate due sedi del Pd (e una della Lega), imbrattate con scritte che facevano riferimento alla «retata» della Centrale (l'operazione ordinata dalla Questura e approvata dal partito). Il clima è incerto a tal punto che per i servizi d'ordine di partiti e sindacati il 25 aprile potrebbe essere stato un semplice allenamento. Nella delibera che concede il patrocinio, l'amministrazione comunale precisa che si ritiene «sollevata senza eccezioni o riserve da ogni forma di responsabilità per danno o altro che dovessero derivare a persone o cose». Si temono contestazioni. Marceranno i democratici e anche gli antagonisti che li hanno eletti a nemici, anche (ma non solo) per i decreti di Marco Minniti, il ministro dell'Interno che ha mostrato di voler dare un segnale di fermezza sul tema della sicurezza.

Ci sarà il sindaco, Beppe Sala, che undici mesi fa è entrato in Comune con la meritata fama di manager trasversale e liberaldemocratico, in odor di renzismo, e oggi si trova a calcare i passi del predecessore, l'«avvocato rosso» Giuliano Pisapia, a sua volta annunciato al corteo. Ci sarà la «sindaca» di Lampedusa Giusi Nicolini. E ci saranno i soliti nomi della vecchia sinistra pacifista (a senso unico) e terzomondista. Emergency, Anpi, Arci, Acli, con la galassia delle coop sociali e del volontariato. Sul palco, esponenti delle comunità straniere, personalità della cultura e dello spettacolo. Canti e balli. Ed è previsto anche una speciale diretta di un'ora su RaiNews24.

L'appello preparato dai promotori della manifestazione parla di una «mobilitazione carica di speranza». Speranza che sia approvata una nuova legge sulla cittadinanza per esempio. E mobilitazione per «rafforzare un sistema di accoglienza dei migranti fondato sul coinvolgimento di tutte le comunità e le istituzioni».

Comprensibile che in prima linea ci sia l'universo musulmano, soprattutto con Sumaya Abdel Qader, consigliera comunale che la sinistra Pd, fra molte polemiche, ha voluto arruolare dalla dirigenza del Caim, il discusso coordinamento dei centri islamici cittadini. Nelle istituzioni, la ex responsabile cultura delle moschee, oggi vicepresidente della commissione Cultura del Comune, finora ha dato prova di una linea improntata a cautela e sobrietà. Ma in vista della marcia il suo nome figura primo nell'elenco dei promotori. E la «macchina» funziona a pieno regime.

«Sono (siamo) travolta (i) da richieste di adesione» annuncia Abdel Qader.

Gela gli entusiasmi il consigliere popolare Matteo Forte: «Se pensiamo alle sigle della galassia musulmana che hanno aderito - dice - la manifestazione è il saldarsi a sinistra di un'alleanza tra il laicismo intollerante al fattore religioso e l'islam politico».

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