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Ecco come i musulmani realizzano moschee beffando la nostra legge

Lo stratagemma è semplice: le associazioni culturali vengono usate come centri di preghiera. E per di più sono sovvenzionate

Ecco come i musulmani realizzano moschee beffando la nostra legge

È incredibile e sconvolgente sapere che la quasi totalità delle moschee in Italia sono prive di un'autorizzazione a operare come luogo di culto. Lo stratagemma impiegato dagli islamici è di registrare la sede come «associazione culturale islamica» e successivamente di adibirla di fatto a moschea. Oltretutto, in questa veste, gli islamici possono concorrere per beneficiare dei fondi destinati alle attività culturali, erogati sia da enti pubblici che privati. Così come possono concorrere all'attribuzione dell'8x1000 delle tasse dei contribuenti destinati sempre alle associazioni culturali. In questo modo gli italiani vengono prima ingannati e poi si ritrovano a consentire il finanziamento di una realtà illegale, ma soprattutto ostile alla nostra civiltà, perseguendo l'obiettivo di sottometterci all'islam. Paradossalmente a consentire questo comportamento del tutto arbitrario è la nostra magistratura. Quando taluni amministrazioni comunali hanno ordinato la chiusura di locali, originariamente adibiti a negozi, magazzini o garage, poi trasformati in moschee senza una regolare autorizzazione di cambiamento di destinazione d'uso, gli islamici hanno fatto ricorso al Tar che, quasi sempre, ha dato loro ragione ordinando il mantenimento della moschea anche se di fatto abusiva. Il messaggio che noi trasmettiamo agli islamici è che in Italia la legge vale solo per gli italiani, mentre a loro è consentito di violarla. Ebbene ciò accade solo in Italia. Persino nei Paesi islamici la costruzione di una moschea è condizionata ad autorizzazioni amministrative e politiche. Mentre nei Paesi islamici le moschee vengono tranquillamente chiuse e talvolta prese d'assalto, perché gli islamici le trasformano in arsenali, noi permettiamo che vengano aperte senza alcuna autorizzazione. L'Italia è come se avesse scelto di suicidarsi rifiutando aprioristicamente di guardare in faccia la realtà, auto-imponendosi acriticamente di legittimare l'islam a prescindere dai suoi contenuti che istigano l'odio, la violenza e la morte nei confronti dei non musulmani, nonché di legittimare le moschee anche se ripetutamente riscontriamo che sono covi dove si pratica il lavaggio di cervello che trasforma i fedeli in aspiranti terroristi islamici. In generale in Occidente, facendo leva sulla diffusa ignoranza dell'islam, sull'ingenuità propria del buonismo cristiano, sulla diffusa paura nei confronti dei tagliagole e dei taglialingue islamici, sul condizionamento dei petrodollari, sulla collusione ideologica degli islamofili presenti anche in seno alla Chiesa, gli integralisti islamici sono riusciti ad accreditarsi come una «comunità» distinta dal resto dell'umanità e a farci credere che le moschee rappresenterebbero un luogo di spiritualità. Il problema è nostro. Siamo noi che dobbiamo risvegliarci dal sonno della ragione, scoprendo la verità e acquisendo il coraggio di affermarla in libertà, per salvaguardare il nostro inalienabile diritto ad essere pienamente noi stessi a casa nostra.

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