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Legittima difesa già disarmata: Palazzo Madama la smonterà

Figuraccia Pd: fa dietrofont dopo la bocciatura di Renzi. Insorge persino l'Anm: "Legge inutile e troppo confusa"

Legittima difesa già disarmata: Palazzo Madama la smonterà

La pessima riforma della legittima difesa non è una legge totalmente inutile. Ad un cosa è servita: ha messo una volta di più a nudo la miseria di un teatrino politico dove la maggioranza al governo appare totalmente disinteressata alle reali esigenze dei cittadini e finalizzata esclusivamente a promuovere strumentalmente se stessa attraverso la propaganda, finendo poi per fallire.

Ecco dunque che il Pd e Ap dopo aver difeso ed approvato un testo scritto male ed esposto peggio (ignorando le critiche avanzate da Forza Italia e da tutto il centrodestra che ha votato compatto contro) si affrettano a dichiararlo inadeguato e si dicono pronti a correggerlo. Impossibile d'altra parte continuare a difenderlo dopo il diluvio di polemiche e di critiche arrivate anche dallo stesso leader del Pd, Matteo Renzi. Visto che la stessa maggioranza che l'ha votata ora la ripudia, questa legge arriva al Senato già segnata da un destino di fallimento anche se il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, tenta di metterci una toppa affermando che «se il testo non è chiaro si può migliorare in Senato».

Sembra davvero difficile che Palazzo Madama possa migliorare una legge che incassa una bocciatura globale proprio da chi quella legge dovrebbe applicarla: i magistrati. Netto il giudizio negativo del presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte, che in un'intervista a Radio1 Rai definisce la legge semplicemente inutile. «È un intervento che non serviva perché la giurisprudenza dimostra, anche soltanto guardando gli ultimi casi, che c'è un atteggiamento di estremo favore da parte dei giudici verso chi invoca la legittima difesa, non è discrezionale ma già stabilito dalla legge, già esisteva un canone normativo e veniva interpretato in modo favorevole a chi vantava la difesa - spiega il magistrato - Quindi un intervento ulteriore non serviva, soprattutto se come in questo caso, è anche un po' confuso». Il magistrato smonta pezzo per pezzo le norme contenute nella riforma che prevede che la colpa sia sempre esclusa quando «l'errore è conseguenza del grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione».

«È una categoria giuridica che metterà alla prova i giudici, che dovranno stabilire quando c'è turbamento e quando è grave - osserva Albamonte - Quindi porrà dei problemi applicativi».

E per l'avvocato Giulia Bongiorno la legge è addirittura «palesemente incostituzionale». Un testo scritto male, dunque. Tanto che sembra voler circoscrivere la possibilità della legittima difesa soltanto al «tempo di notte», interpretazione che ha scatenato l'ironia dei social e soprattutto la solenne bocciatura da parte di Renzi. E dunque ora persino il relatore del testo, David Ermini del Pd, si dice pronto a cambiarlo mentre soltanto due giorni fa liquidava le critiche come ridicole e pretestuose. «Se la parola notte è l'elemento su cui ci devono fare una campagna elettorale contro, togliamola», concede Ermini che spiega di essere stato chiamato da Renzi che lo ha invitato a correggere la rotta in modo che la norma sia più chiara per i cittadini. Di fronte ad un simile pastrocchio non stupisce che il leader della Lega, Matteo Salvini, ne approfitti per affondare la lama. «Come fa il Pd a votare una legge il giovedì e a sconfessarla il venerdì? Ormai è un governo allo sbando Alfano fa una cosa, Renzi un'altra - attacca Salvini - Si voti subito. La legge deve essere chiara: via l'articolo 52 del codice penale: non esiste il reato di eccesso di legittima difesa.

Se vanno avanti con questa schifezza raccogliamo le firme per un referendum per cancellarla».

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