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Lombardia domenica alle urne. Gazebo azzurri in tutta la regione

Forza Italia si mobilita: 170 iniziative solo in provincia di Milano

Lombardia domenica alle urne. Gazebo azzurri in tutta la regione

Milano - Quattro giorni all'impatto col referendum del Lombardo Veneto e oggi in agenda c'è l'appuntamento più importante. Alle 12 al teatro Piccolo, nel cuore di Milano, la conferenza stampa congiunta di Silvio Berlusconi e Roberto Maroni. Il leader di Forza Italia e il governatore, fianco a fianco, per far votare e per far votare Sì. Sì «a ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia», quello che i cittadini delle Regioni più grandi e dinamiche del Nord, domenica potranno scrivere sulla scheda (anzi digitare sui tablet elettorali) per far partire una vertenza perfettamente inserita nei meccanismi costituzionali.

L'ex presidente del Consiglio lo ha spiegato bene sabato: è intervenuto con un video alla manifestazione degli azzurri al teatro San Carlo e ha inquadrato le ragioni liberali e nazionali di una battaglia referendaria che non è solo leghista: «Se la Lombardia cresce, cresce tutta l'Italia, cresce l'intero paese - ha detto Berlusconi -. Questo non è un referendum di parte, tanto è vero che i consensi sono trasversali». «È una significativa occasione civile - ha spiegato - nella quale Forza Italia è schierata a fare la sua parte per spiegare ai cittadini le ragioni per andare a votare e naturalmente per votare Sì». E sono state moltissime le iniziative referendarie organizzate da Forza Italia fra Milano e provincia: 170 ne ha contate il coordinatore provinciale Graziano Musella, doppiamente coinvolto nella partita dell'autonomia, da dirigente politico e da sindaco.

Più decentramento, più risorse sul territorio, meno tasse. Questa la piattaforma su cui sperano di lavorare da lunedì gli amministratori locali e regionali di Forza Italia. E su questa piattaforma di buon governo e autonomia si riconosce tutto il centrodestra lombardo, compattandosi in vista delle Regionali. Gli assessori regionali sono impegnati in questi giorni in iniziative di presentazione delle modalità elettroniche di voto. I partiti non si sono tirati indietro. Due giorni fa Maroni ha partecipato a un evento referendario con Maurizio Lupi, leader di «Lombardia popolare», la costola lombarda di Area popolare. Oggi pomeriggio, fra le protagoniste di un'iniziativa tutta al femminile, è prevista anche Viviana Beccalossi, l'assessore regionale di Fratelli d'Italia che con la sua convinta adesione ha compensato le contrarietà del presidente di Fdi Giorgia Meloni. Più incertezza e confusione all'opposizione. Contrarissima la «sinistra-sinistra», mentre il Pd è diviso: c'è un comitato dei sindaci per il Sì, con l'adesione del primo cittadino di Bergamo (e aspirante governatore) Giorgio Gori; il collega milanese Beppe Sala invece si era pronunciato per il Sì ma poi non voterà, mentre il partito, con il segretario regionale Alessandro Alfieri, ha elaborato una posizione piuttosto cervellotica: astensione ma poi «se andasse male in termini di partecipazione si va avanti lo stesso».

E i infine i 5 Stelle: hanno candidamente ammesso che la formulazione del quesito è stata «l'unica volta in cui siamo stati determinanti».

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