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Di Maio adesso attacca Salvini: "Sta con chi nega olocausto"

Altissima tensione nella maggioranza in vista della campagna per le Europee. Di Maio "spara" sull'alleato leghista

Di Maio adesso attacca Salvini: "Sta con chi nega olocausto"

Luigi Di Maio continua a pungere Matteo Salvini. In vista delle Europee il vicepremier grillino punta il dito contro il Carroccio per le alleanze in vista del voto del 26 maggio. "Sicuramente con la Lega e con Matteo Salvini lavoriamo benissimo quando si tratta di fatti concreti e di aiutare gli italiani. Mi preoccupa invece un pò quello che è avvenuto a Verona la settimana scorsa, con farneticazioni per cui, per difendere un fatto vero come la famiglia e il fatto che si facciano pochi figli in Italia, si debba abolire la legge sull’aborto o chiudere la donna in casa", ha affermato Di Maio. Poi, sempre il grillino ha rincarato la dose: "Mi preoccupa anche la deriva di ultradestra a livello europeo - ha aggiunto Di Maio - con forze politiche con cui si alleerà la Lega, che addirittura in alcuni casi negano l’Olocausto. Sono gruppi politici che sono usciti dal Parlamento quando si commemorava la strage dell’Olocausto e quello che hanno fatto nei campi di concentramento. È mio dovere come forza politica e come capo politico del M5s dire che quelle cose non mi appartengono. Infatti noi creeremo un movimento unico al Parlamento europeo con altri gruppi civici come il nostro e non staremo con questa ultradestra, che quando si tratta di scontri ideologici mi preoccupa non poco".

Intanto Salvini guarda già alle Europee ed ha annunciato l'asse con Marine Le Pen e un comizio insieme a maggio. Non è la prima volta che i leader di Lega e Rassemblement National annunciano un grande evento comune in piazza che finora non si è mai verificato, anche se sono apparsi in diverse occasioni sul palco insieme, in occasione di riunioni del gruppo Europa delle nazioni e delle libertà e, la prima volta a Lione, nel 2014, al congresso dell’allora Front national. Di certo però le parole di Di Maio accendono in modo chiaro la sfida in vista del voto. Sarà un braccio di ferro duro tra il Movimento e la Lega.

Una competizione interna nella maggioranza che può avere esiti imprevedibili anche sulla tenuta del governo.

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