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Di Maio esce allo scoperto: "Sarò candidato premier"

Il vicepresidente della Camera ai microfoni di Radio Capital: "Faremo le votazioni dal 22 al 24 settembre. Se i nostri iscritti vorranno individuare me come candidato premier ci sarò"

Di Maio esce allo scoperto: "Sarò candidato premier"

Getta la maschera Luigi Di Maio e fa sapere che sarà lui il candidato premier del Movimento 5 Stelle. "Faremo le votazioni degli iscritti tra il 22 e il 24 settembre e proclameremo questo nome - dice a Radio Capital -. Non sarà né una incoronazione né un'investitura, dal giorno dopo non vediamo l'ora di presentare il nostro programma al Paese e faremo conoscere agli italiani tutti i nostri candidati ministri. Ma fino ad allora nessun nome, siamo una squadra". Poi aggiunge: "Se i nostri iscritti vorranno individuare me come candidato premier ci sarò". E ancora: "Dei ministri ne parleremo il 25 settembre, farlo prima significherebbe fare il fantacalcio. Tutti nel Movimento saremo chiamati a dare un grande contributo per la campagna elettorale".

A Cernobbio Di Maio ha detto di non volere un''Italia populista. Qualcuno ha visto, in queste parole, una presa di distanza rispetto a quello che disse Gianroberto Casaleggio alcuni anni fa ("Sono orgoglioso di essere populista"). Ecco come spiega la posizione pentastellata il vicepresidente della Camera: "Il fatto di essere chiamati populisti è anche dovuto al tentativo di associare il M5s a movimenti come quello di Le Pen ma noi abbiamo sempre respinto il tentativo di accomunarci a queste forze politiche. Se per populisti intendete che siamo gli unici a rinunciare ai voli di stato e all'auto blu allora siamo populisti. Ma a Cernobbio ho ribadito che quando guardiamo a un modello politico alternativo guardiamo ai paesi del Nord Europa per diventare una smart nation fondata sull'innovazione tecnologica".

Ma che obiettivi si pone il M5S alle prossime elezioni? "L'obiettivo è il 40%, ce la metteremo tutta e ce la metterò tutta" ma "se dovessimo arrivare primi senza riuscire ad avere la maggioranza assoluta, allora l'M5S dovrà presentarsi alle Camere non per fare accordi sulle poltrone per dire: dateci l'opportunità di partire e poi in parlamento, sulle singole leggi, voteremo insieme".

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