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Migranti, il Papa sostiene la campagna per superare la Bossi-Fini

Da Bergoglio l'appoggio alla legge popolare "Ero straniero" che promuove lo ius soli e regolarizza i migranti già in Italia. I promotori: "Puntiamo a 50mila firme per vincere la sfida dell'immigrazione"

Migranti, il Papa sostiene la campagna per superare la Bossi-Fini

"Esprimo un sincero apprezzamento per la campagna per la nuova legge migratoria 'Ero straniero, l'umanità che fa bene', che gode del sostengo ufficiale di Caritas italiana, Migrantes e altre organizzazioni cattoliche". Al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro, il giorno successivo alla Giornata mondiale del Rifugiato indetta dall'Onu, papa Francesco chiede una legge che tuteli maggiormente i migranti che arrivano in Italia. E oggi all'Udienza Generale, pur senza prendere esplicitamente posizione a favore dello ius soli, il Santo Padre ha espresso "sincero apprezzamento per la campagna della nuova legge migratoria" per superare la Bossi-Fini.

Lunedì, prima dell'apertura del convegno della diocesi di Roma, Bergoglio ha incontrato trenta rifugiati ospitati dalle parrocchie della capitale. La campagna "Ero straniero" è promossa da Radicali Italiani con Emma Bonino, Fondazione Casa della carità "Angelo Abriani", Acli, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cnca, A Buon Diritto, Cild, con il sostegno di organizzazioni impegnate sul fronte dell'immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Sant'Egidio, e il supporto di una rete di sindaci. L'obiettivo della proposta è introdurre canali diversificati di ingresso per lavoro, regolarizzare gli stranieri già radicati nel territorio e includere socialmente e lavorativamente i richiedenti asilo e i rifugiati. "Il sostegno del Pontefice - si legge sul profilo Facebook della campagna - è uno stimolo in più ad andare avanti, raggiungere l'obiettivo delle 50mila firme e vincere la sfida dell'immigrazione".

"Le persone che sbarcano sulle nostre coste oggi saranno i nostri concittadini di domani - spiega una nota dei promotori - accogliere, quindi, non significa ospitare in maniera assistenzialistica, ma promuovere percorsi di autonomia e diritti, mediante iniziative di scolarità, di formazione professionale, di lavoro dignitoso e di coinvolgimento nel volontariato, partendo dall'idea che queste persone possano essere una risorsa". I promotori entrano anche a gamba tesa sullo ius soli chiedendo alla parlamento di approvare la legge sulla cittadinanza: "Da troppi anni, il nostro Paese non adegua la sua legislazione sull'acquisizione della cittadinanza al mutato contesto sociale e troppi cittadini di fatto non sono riconosciuti tali dall'ordinamento". Per i promotori della legge è poi "anacronistico e inefficace" prevedere una divisione tra richiedenti asilo e "migranti economici". "È necessario - affermano - assicurare l'accesso alle domande di protezione e una procedura di esame più rapida ma che rispetti tutte le garanzie previste dal diritto nazionale e internazionale". "Nello stesso tempo - spiegano - serve una revisione completa dei canali ordinari di ingresso per lavoro, ormai da anni pressoché totalmente inefficaci con l'inevitabile conseguenza di favorire l'irregolarità". Mentre "il reato di immigrazione clandestina, che è ingiusto, inutile e controproducente, va abrogato al più presto".

Quanto ai rimpatri, infine, "la necessità di renderli effettivi non può costituire giustificazione per accordi internazionali stipulati, senza il controllo del Parlamento, con paesi che violano i diritti umani e non rispettano il diritto internazionale".

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