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Nadia Toffa: "Il male non è sconfitto"

La conduttrice delle «Iene»: «Il cancro è tornato, rioperata a marzo»

Nadia Toffa: "Il male non è sconfitto"

Il cancro può essere peggio di una iena. Ma lei, Nadia Toffa, è una «Iena» che non molla. Combatte. Contro tutto e contro tutti (compresi quelli che l'accusano di «spettacolarizzare» la sua malattia). Come se a chi ha in sorte la disgrazia di essere ghermito dal tumore facesse piacere «mettersi in mostra», «fare l'esibizionista». Parole infami pronunciate da chi non ha cervello, e neppure cuore. Ma lei, Nadia, è più forte degli sciacalli. Impossibile abbatterla a colpi di cattiverie. La Toffa è abituata a rialzarsi e a riprendere il cammino. Come prima, più forte di prima. Anche quando il destino sembra tagliarti la strada. Senza un senso, una logica o - semplicemente - un briciolo di pietà. Nadia, qualche mese fa, sembrava aver debellato quel male bastardo. Ma proprio mentre parenti e amici esultavano per il suo rientro in tv da persona guarita, il colpo a tradimento: «lui» si è ripresentato, cattivo più che mai.

Ma Nadia è tosta, saprà affrontarlo - e sconfiggerlo - nuovamente. Intanto ha deciso di raccontarsi in tv a Verissimo su Canale 5; una scelta che scatenerà nuove critiche, più o meno condivisibili: tuttavia, la sua, è una decisione che va comunque rispettata.

La conduttrice de Le Iene ha raccontato nella puntata che va in onda oggi: «Ho subito più di un intervento. In seguito ad un malore lo scorso dicembre sono stata operata d'urgenza. Poi ho fatto la chemioterapia e la radioterapia. Sembrava tutto finito, ma a marzo durante un controllo, è arrivata la brutta notizia. Il cancro era tornato e mi hanno operata nuovamente».

Davanti a lei, Silvia Toffanin, la conduttrice di Verissimo ascota in silenzio: «All'inizio mi chiedevo perché proprio a me?. Poi, dopo mesi, ho trasformato questa domanda in perché non a me?. È il mio dolore e me lo devo portare. È una sfida che posso magari non vincere, ma devo combatterla senza risparmiarmi». Infine un messaggio di speranza a tutti quelli che affrontano questa battaglia come lei: «Vorrei dire alle persone che ci guardano da casa di non mollare mai perché non sono sole».

Sulla copertina del suo libro «Fiorire d'inverno: la mia storia», Nadia sorride.

È il sorriso della vita.

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