Politica

Obama andrà a Hiroshima Ma niente scuse per l'atomica

Sarà probabilmente l'ultima visita all'estero del presidente, la prima di un inquilino della Casa Bianca. «Vuole mostrare l'impegno per un mondo senza armi nucleari»

Valeria Robecco

New York Dopo la ripresa delle relazioni con Cuba e il disgelo con l'Iran, Barack Obama scrive un'altra pagina di storia, diventando il primo presidente americano in carica a recarsi a Hiroshima, la città devastata dalla bomba atomica 71 anni fa. La visita, in programma il prossimo 27 maggio durante il viaggio in Asia in occasione del vertice G7 in Giappone, è un'altra mossa importante nel programma di politica estera del presidente, ma anche un gesto per rafforzare la partnership commerciale ed economica tra le due sponde del Pacifico.

Il Commander in Chief Usa «si recherà a Hiroshima insieme al primo ministro giapponese Shinzo Abe, per sottolineare l'impegno a perseguire la pace e la sicurezza del mondo senza armi nucleari», ha annunciato la Casa Bianca. Obama, però, come confermato dal consigliere alla sicurezza nazionale Ben Rhodes, «non rimetterà in discussione la decisione degli Stati Uniti di sganciare la bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale». Piuttosto, «offrirà una visione lungimirante e concentrata sul futuro comune», ha aggiunto Rhodes, precisando che questo è il momento giusto per la visita. Ad aprire la strada era stato John Kerry, primo segretario di stato Usa a recarsi nell'aprile scorso nella città incenerita dall'atomica sganciata la mattina del 6 agosto 1945. La bomba fece in tutto oltre 220 mila vittime ed ebbe conseguenze sulla salute di migliaia di giapponesi per decenni. Il viaggio di Obama in Asia è già stato etichettato dalla destra come un «tour delle scuse» (il presidente si recherà anche in Vietnam), e come l'ennesimo segno di debolezza di un'amministrazione accusata di essere prona verso i «nemici» dell'America.

I consiglieri dell'inquilino della Casa Bianca, invece, hanno spiegato che la visita a Hiroshima è perfettamente in linea con l'impegno per ridurre la diffusione delle armi nucleari. Obama infatti - ha ribadito Rhodes - non intende chiedere scusa per le bombe che posero fine alla Seconda Guerra Mondiale, ma il discorso davanti al Memoriale della Pace sarà piuttosto un nuovo forte appello alla non proliferazione e all'assunzione di responsabilità da parte della comunità internazionale per un mondo sempre più sicuro e pacifico. Il ministro giapponese Abe da parte sua ha sottolineato che il Giappone è l'unico paese a essere stato colpito da un'arma nucleare, e per questo «abbiamo la responsabilità di fare in modo che quella terribile esperienza non si ripeta mai più». Il sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui, invece, ha precisato che Obama deve delineare «passi concreti» per promuovere la causa del disarmo. La decisione di visitare Hiroshima accresce ulteriormente l'eredità in politica estera dell'inquilino della Casa Bianca, e punta a rafforzare i rapporti con gli alleati internazionali anche in funzione della situazione in Estremo Oriente, da un lato con le questioni riguardanti la Corea del Nord e dall'altro con Pechino sulle isole contese nel Mar Cinese Meridionale.

E non solo è un passo importante nei rapporti con il Giappone per creare un punto di forza contro le minacce regionali, ma anche nella partnership commerciale ed economica.

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