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Tra palline e pianisti l'Aula diventa un circo

Disegno di legge Boschi in dirittura d'arrivo e a Palazzo Madama scoppia il caos

Tra palline e pianisti l'Aula diventa un circo

Roma«Pianisti» fantasma in azione, urla, palline di carta che prima votano e poi volano, espulsioni e spintoni. Gran bagarre ieri al Senato: si votava il ddl Boschi ma il clima, più che da riforme, è stato da riformatorio. Il primo episodio in mattinata, quando il senatore Lello Ciampolillo si alza dai banchi pentastellati per piombare tra i colleghi di Forza Italia, raggiungendo lo scranno di Manuela Repetti e mostrando all'Aula e al presidente Pietro Grasso una pallina di carta incastrata sui pulsanti per votare, in modo da tenerli premuti anche in assenza della parlamentare. Mentre il deputato M5S continua a urlare «Repetti dove sei», dall'alto qualche senatore azzurro se la prende con la «spia» e butta giù una pallina di carta, peraltro mancando - e di molto - Ciampolillo. Il tutto, però, viene ripreso da Vito Crimi, e così mentre nell'aula scoppia il caos, Ciampolillo chiede a Grasso di punire il responsabile, individuato in Francesco Aracri. Grasso fa il preside, prova a stemperare i toni e sottolinea scherzando la scarsa mira del tiratore, ma i senatori pentastellati non la prendono bene e continuano a rumoreggiare e a «monitorare» gli altrui scranni, mentre poco dopo lo stesso Beppe Grillo twitta un «vergogna!» linkando il video della scena.

La giornata a Palazzo Madama resta movimentata, e nel mirino di M5S (e Lega) finisce proprio il presidente del Senato, Grasso. A lui i grillini - che in una delle pause hanno occupato i banchi del governo - contestano una iniqua distribuzione dei tempi per presentare i subemendamenti alle modifiche del ddl. Tra i più agitati c'è il senatore a Cinque Stelle Stefano Lucidi, che si imbavaglia e viene espulso da Grasso. Lucidi non ci sta, si aggrappa ai banchi mentre i suoi colleghi e qualche leghista lo circondano per impedire ai commessi di raggiungerlo, ma alla fine, tra spintoni e urla, il senatore viene trascinato via dall'Aula mentre la seduta viene sospesa.

Alla ripresa dei lavori la musica non cambia. Il capogruppo M5S Vito Petrocelli accusa Grasso e con lui «chiunque presieda» il Senato di avere «atteggiamenti di servilismo verso maggioranza e governo e atteggiamenti inaccettabili nei confronti dell'opposizione», riferendosi ancora una volta ai tempi concessi per i subemendamenti.

Di tempo, però, ce n'è ancora a sufficienza per una polemica-bis sui pianisti. Stavolta è il pentastellato Andrea Cioffi ad accusare Stefano Esposito del Pd e il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, pur se presenti in aula, di votare con la pallina di carta. Grasso manda il senatore segretario, Lucio Barani, a controllare, ma l'ispezione dà esito negativo.

Cioffi insiste, cerca di verificare di persona e quasi si scontra con Esposito che sbotta: «Non assecondo questo circo, i Cinque stelle hanno scambiato il Senato per la curva Sud».

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