Politica

Passerella tra i profughi della maestrina Boldrini «Emergenza? Qui niente»

La presidente della Camera alla stazione di Milano nega l'evidenza «In Italia i migranti sono pochi, soltanto lo 0,1% della popolazione»

Qualche centinaio di clandestini, molti senza alcun documento, seduti a terra sul prato in piazza Luigi di Savoia trasformato in un campo profughi a cielo aperto, bivaccano mangiando frutta e merendine in attesa di chiedere asilo (pochi), sparire nel nulla o partire per la Germania superando i controlli alla frontiera. Alla Stazione centrale ne stanno arrivando 300-400 al giorno - ci spiega la volontaria di una onlus - la presenza media giornaliera a Milano è sui 1.300 immigrati, (solo due settimane fa erano 800), tra nuovi arrivi e partenze, eritrei, somali, siriani, ma adesso anche afgani e yemeniti, e si prevede lo stesso flusso, se non di più, per le prossime settimane. Ma no, «non è un'emergenza» spiega Laura Boldrini bacchettando i giornalisti perché allarmano inutilmente l'opinione pubblica. Davanti agli immigrati tutto sommato indifferenti a lei e allo stuolo di poliziotti e autorità che la scorta, la presidente della Camera si materializza come una dama della carità per congratularsi con i volontari (sua vocazione originaria, prima della politica) che da un banchetto distribuiscono cibo e bevande ai profughi. Sono loro la dimostrazione che «un'altra Milano è possibile», oltre a quella egoista di leghisti, razzisti e xenofobi che chiudono le porte ai disperati dall'Africa. «Bravi! Date un bell'esempio! Avete dimostrato che i milanesi non si perdono. Bisogna dare un segnale di solidarietà!» si felicita la Boldrini con i volontari, tra cui belle signore della Milano intelligente, alcune con kefiah o maglietta «Free Gaza Free Palestine». Si aggiunge anche Gad Lerner, in cerca di visibilità dopo la rottura con Repubblica (lo pagavano troppo poco), assicurando che la scabbia si cura con una pomata mentre chi aizza le paure, come la berlusconiana Gelmini, dovrebbe «curarsi il cervello».

Parlare di emergenza profughi è cattiva informazione, chiarisce la Boldrini, con l'autorevolezza di terza carica dello Stato. «Questa non è un'emergenza. Le emergenze sono altre, sono nei paesi dove c'è' la guerra o in quelli limitrofi, è nel Mediterraneo dove sono morte 1800 persone. L'Italia ha accolto 58 mila migranti che rappresentano solo lo 0,1% della popolazione». Dei 60 milioni profughi nel mondo, poi, «molto pochi arrivano in Europa». «Cosa dovrebbe dire allora il Libano che ha 4,5 milioni di abitanti e 1,5 milioni di rifugiati? È come se da noi arrivassero 16 milioni di persone». Insomma l'emergenza che allarma l'Europa, provoca tensioni tra paesi (tra Italia e Francia, che respinge i profughi a Ventimiglia), divide la Ue, non è un'emergenza, ma «una questione complicata che va gestita con spirito collaborativo e sobrietà, senza inutili allarmismi» cavalcati dalle destre. «Molti parlano e pochi agiscono, e parlano per alimentare l'odio. Voi (le associazioni di volontariato, ndr) invece siete l'antidoto». Guai a chi progetta muri, come l'Ungheria, «erigere muri non aiuta il progresso dell'umanità, che è andata avanti perchè ha abbattuto i muri», invece bisogna «diventare ponti», spiega una poetica Boldrini, prendendo sempre ad esempio la Milano progressista che accudisce i migranti (e li aiuta a emigrare clandestinamente nel nord Europa? Una volontaria in corpetto fluorescente confessa: «A volte li aiutiamo con un po' di soldi per comprare un biglietto per la Germania»).

La Boldrini è la prima importante carica istituzionale che fa visita agli spazi allestiti alla stazione centrale di Milano per gestire gli arrivi continui di immigrati («Quando sbarcano in Sicilia sappiamo che entro un paio di giorni arriveranno qui» raccontano alcuni volontari). Il viaggio a Milano, per Expo (che vedrà nel pomeriggio), era in programma da tempo, ma con lo scoppio del bubbone alla stazione milanese «mi sembrava doveroso», dice la Boldrini, passare anche da lì. Una passerella politica per la deputata eletta con la sinistra radicale di Sel, che le procurerà consensi in quel mondo, ma anche critiche dal versante opposto. Come Salvini, che twitta : «Secondo la signora Boldrini in Italia non c'è nessuna emergenza immigrazione, anzi dovremmo accoglierne di più. Sarà il caldo?».

di Paolo Bracalini

Milano

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