Politica

Più sensale che politico: buon sangue non mente

Per sopravvivere al referendum il premier sta promettendo tutto a tutti. Si sta caricando di debiti morali e politici con la gente

Più sensale che politico: buon sangue non mente

A chi dà e a chi promette. Nonno Adone doveva essere in gamba. Matteo ci si specchia. Affidabile, lesto di testa e di parola, stretta di mano forte, scaltro abbastanza da sapere con chi parlare e di chi fidarsi, meno sbarazzino del nipote perché a Rignano i mezzadri non li fai grulli a chiacchiere, Dc e credito cooperativo, l'occhio per capire dove monta l'affare e la pazienza di non scontentare troppo chi offre e chi chiede. In paese il mercato non è una mano invisibile. È lui, Adone Renzi, e Matteo da qualche tempo lo rivendica sempre più spesso. «Molti politici cercano quarti di nobiltà, la mia nobiltà è mio nonno che faceva il sensale a Valdarno fiorentino».

Sì, nonno Adone, papà di Tiziano, faceva il sensale. È quello che nei paesi ascolta e sa, conosce, consiglia, risolve, aiuta, prevede. Le malelingue e gli invidiosi potrebbero definirlo come un traffichino, ma è quello da cui vai se devi vendere il pezzo di terra e per dispetto non lo cedi al vicino, quello che ti accomoda l'affare, conosce la gente di città, sa dove piazzare il vino, aspetta il primo quarto di luna di dicembre per la mattanza del porco, di cui per fame e rispetto non si butta via niente. È chi si spende per la pensione e conosce i segreti della burocrazia. È l'uomo dei patti e dei contratti, quando come dice Matteo bastava una stretta di mano. «Mio nonno mi diceva che se dai la mano a qualcuno, e lo guardi negli occhi, quello vale più di un contratto». Questo, però, è meglio non rammentarlo ai suoi alleati, all'Enrico Letta stai sereno e a chi si è fidato del Nazareno. È che da premier il Renzi nipote si sta facendo più una fama da compare Agostino Piedipapera, quello dei Malavoglia, quello dei lupini a credenza, che accarezza e poi devasta il destino di Padron 'Ntoni e della sua disgraziata famiglia. Pure il compare Agostino di fatica e mestiere faceva il sensale.

Sensale che viene dall'arabo simsar e si porta dietro qualcosa di levantino, dove il confine tra l'utile mediatore e il ciarlatano può diventare molto sottile. La carriera politica di Renzi si gioca appunto in questa zona d'ombra. Il bravo sensale fa scorrere l'economia, il cattivo promette e raggira. Matteo è più nonno Adone o compare Piedipapera? Quello che è certo è che per sopravvivere al referendum il capo del governo sta promettendo tutto a tutti. Si sta caricando di debiti morali e politici con la gente che conta e con poveri cristi senza nome. E ogni volta stringe la mano e li guarda negli occhi.

Ma l'arte del buon sensale è cercare il punto d'incontro che non soddisfa a pieno ma non delude nessuno.

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