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A Poletti anche la delega per le politiche giovanili

Polemica sulla decisione di Gentiloni. Forza Italia e Lega: "La delega allo stesso che disse che è meglio non avere i giovani emigrati tra i piedi"

A Poletti anche la delega per le politiche giovanili

Da oggi Giuliano Poletti non sarà solo il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, ma assume anche le deleghe per le politiche giovanili, il servizio civile nazionale e universale e l'integrazione.

Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri che ha inoltre approvato l'integrazione della delega di funzioni (contenzioso valutario e contrasto del riciclaggio) conferita dal ministro dell'Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan al vice ministro Luigi Casero.

La scelta di Poletti però non è piaciuta a tutti. "Affidare la delega alle politiche giovanili al ministro Poletti, dopo quello che disse sui giovani che vanno a cercare lavoro all'estero, è una decisione insensata", dice Elvira Savino (Forza Italia), "Una beffa per tutti quei giovani che si sentirono giustamente offesi dalle sue parole e un incentivo ulteriore a lasciare il Paese".

"Spero che la notizia sia uno scherzo", aggiunge Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega Nord, mentre Roberto Calderoli stigmatizza: "Per la serie la persona sbagliata nel posto sbagliato… ecco che da oggi la delega alle Politiche Giovanili spetta al ministro Poletti, ministro del Lavoro, e ministro della teorica Occupazione giovanile, in realtà il ministro della Disoccupazione giovanile, visto che è intorno al 40%, e della delocalizzazione dei giovani, visto quanti di loro sono costretti a emigrare.

Ma siamo su scherzi a parte?".

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