Scienze e Tecnologia

Un regalo non richiesto Così il colosso Apple invade la nostra vita

L'azienda ha infilato negli account di noi clienti il nuovo brano degli U2. Peccato che proprio i suoi regolamenti lo vietino

Un regalo non richiesto Così il colosso Apple invade la nostra vita

Immaginate di affittare, da una società immobiliare, un appartamento vuoto. Lo arredate con vostri vecchi mobili, ne aggiungete degli altri che comperate, seguendo il vostro gusto, ovviamente. Insomma, quella diventa casa vostra: è in affitto, certo, ma è sempre casa vostra.

Poi una sera rientrate e trovate in mezzo al salotto un divano a colori sgargianti. Sul divano c'è un bigliettino: è un regalo del padrone di casa! Primo pensiero: grazie! Secondo pensiero: ma come ha fatto ad entrare? Semplice, ha tenuto una copia delle chiavi di casa.

A questo punto le reazioni possono essere diverse. Qualcuno sarà felice, è un divano di valore di un noto designer , e si adatta perfettamente all'ambiente. Altri no, e cominceranno a chiedersi: 1) se proprio voleva regalarmi un divano perché è dovuto entrare in casa mia, non poteva lasciarlo sulla porta? 2) Se proprio voleva entrare a consegnarlo, perché non mi ha avvisato e chiesto se ero d'accordo?

Insomma, questo divano potrebbe anche non piacere, e quindi chi lo riceve potrebbe volere disfarsene. E qui arriva la seconda sorpresa: il divano è stato murato al pavimento. Non si può toglierlo, ve lo dovete tenere.

L'esempio qui sopra spiega un po' quanto capitato nei giorni scorsi. Apple ha annunciato di voler regalare l'ultimo album degli U2 ai suoi utenti (bellissima idea) ma non si è limitata a mettere quello specifico prodotto in vetrina nel loro «supermercato della musica», Itunes , con il prezzo azzerato. No, hanno deciso che «infilavano» l'album in questione direttamente nel cloud (cioè nella memoria, nel magazzino virtuale) di ognuno dei loro clienti. Risultato, apro il mio Iphone , e nella cartella musicale «aggiunti di recente» ecco cosa mi compare. E, così come il divano era «murato al pavimento», questi file sono entrati nel vostro cloud e non sono cancellabili. O almeno, io non ci sono riuscito. Mi compare l'opzione «nascondi», ma non quella per eliminarli. Come se potessi mettere un lenzuolo su divano murato, insomma, ma lì resta. Sembra questione da poco (ti hanno regalato un album di musica, se non ti piace non sentirla, se ti piace goditelo, non rompere!) ma in realtà non la è...

Cominciamo dagli aspetti terra terra: Apple ha il diritto di farlo? In entrambi i casi (si, ha il diritto, oppure, no, non ce l'ha) c'è da inquietarsi... Sul sito della Apple, nei termini e condizioni, trovo questa frase: non è consentito utilizzare l'ID Apple, la password o l' account di un altro utente senza l'esplicito permesso e consenso del legittimo proprietario.

Sembra, come è ovvio, che sia vietato hackerare i conti degli altri. Anche a fin di bene. Se un cantante sconosciuto decidesse di regalare il suo ultimo album e si mettesse a «consegnarlo» gratuitamente agli utenti Apple entrando abusivamente nel loro account dopo aver forzato la password sono sicuro che Apple avrebbe da ridire.

Quindi, se Apple ha violato le sue stesse regole, quelle che impone ai suoi utenti, entrando negli account dei suoi clienti non autorizzata, qualcuno (anche se fatico ad immaginare chi) dovrebbe sanzionarla. Se invece i legali di Apple hanno fatto un buon lavoro, e nelle pieghe del lungo contratto che tutti noi flagghiamo senza avere veramente letto (anche se viene fuori un invito a farlo) quando apriamo l' account , effettivamente sta scritto che hanno il diritto di mettere noi nostri account, a loro piacimento, dei file inamovibili, beh allora sono ancora più inquieto.

Sono inquieto perché, se veramente così fosse, vuol dire che ci ritroviamo in una area «grigia», non sufficientemente normata, in un settore relativamente nuovo (il cloud appunto) dove il consumatore non è abbastanza protetto.

Magari un gruppo di rock anni '70, invece di spendere in cartelloni stradali per farsi pubblicità, potrebbe, al fine di farsi conoscere, andare da Apple e chiedere, dietro compenso, di procedere a «caricare» qualcuno dei propri brani negli account di una serie di utenti.

Insomma, potrebbe aprirsi un nuovo scenario, nel quale qualcuno ci «piazza» musica nei nostri Iphone (o magari ce la toglie...sempre fin di bene, s'intende). Una sorta di spam , un invio non richiesto di materiale non gradito. Che poi per molti utenti, è proprio la definizione esatta di quello che ha fatto Apple con l'album degli U2 dei giorni scorsi. In (quasi) tutto il mondo, dopo una iniziale confusione con la diffusione di internet e dei servizi di e-mail , sono stati emanati, nello scorso decennio, provvedimenti e regole relativi al trattamento dei dati personali degli utenti e per punire lo spam e difendere i consumatori, utenti, chiarendo esattamente i loro diritti.

Forse è arrivato il momento di far evolvere la normativa, mettendo mano alle regole di buona condotta e rispetto degli utenti da parte di chi gestisce i servizi di cloud .

PS. Ho scritto venerdì sera ad Apple chiedendo di rimuovere i files dell'album degli U2 dal mio cloud : mi hanno mandato una email automatica dove c'era scritto che mi avrebbero risposto entro 24 ore. Al momento ne sono passate 48 ma tutto tace...

* presidente di 6sicuro.it

 

di Edoardo Loewenthal*

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