Elezioni Politiche 2018

Renzi nei guai rilancia sugli 80 euro: bonus per ogni figlio fino ai 18 anni

Il leader dem ammette: i sondaggi fanno venire la depressione

Renzi nei guai rilancia sugli 80 euro: bonus per ogni figlio fino ai 18 anni

Milano Applausi freddini, qualche buco in platea, un discorso lungo gravato da troppi cali di tensione. E il ritorno degli 80 euro. Matteo Renzi non scalda i cuori dei militanti accorsi al Palazzo del Ghiaccio di Milano. L'iniziativa elettorale è dedicata all'Europa e organizzata dall'eurogruppo dei democratici eletti nel 2014, anno d'oro della parabola renziana, quando l'allora neo premier in luna di miele con il Paese raggiunse il 40%.

Adesso è tutto diverso, «i sondaggi ci fanno venire la depressione» ammette Renzi, tutto impegnato a costruire uno scenario - immaginario - in cui la «gara» del 4 marzo è «fra grillini e democratici». Mossa inevitabile vista la crescita di consensi del centrodestra. «La straordinaria attenzione data alla coalizione è una mistificazione» assicura invece l'ex premier, nel tentativo di prospettare una sfida nel proporzionale fra il Pd e il Movimento 5 Stelle. È il tentativo di recuperare quel voto d'opinione moderato e centrista che da tempo è tornato a casa, come confermano i dati elettorali recenti e i sondaggi sul voto politico in Lombardia, regione chiave dove il Pd nel 2017 ha subito un vero e proprio tracollo alle amministrative e dove le previsioni degli esperti per il 4 marzo parlano di una manciata di eletti per il Pd.

L'emorragia, d'altra parte, è in corso anche sul fronte sinistro. Ed ecco che Renzi ricorre allo spauracchio della destra estremista. Il 2018 - dice il segretari,o nella speranza di drenare «voto utile» a sinistra - «deciderà se l'Italia resta in Europa o va con alleati di Le Pen, Farage e di Afd (il partito euroscettico della destra tedesca, ndr)». «Ogni voto alla destra allontana l'Italia dall'Europa» avverte, mentre la grande scritta alle sue spalle ricorda che «Il futuro si chiama Stati Uniti d'Europa». Un obiettivo, quello dell'europeismo, che arriva da lontano e che da altri viene cavalcato meglio e con più convinzione, mentre Renzi da un lato evoca Don Luigi Sturzo e Altiero Spinelli, e dall'altro prova a fare il duro: «I Paesi che non si fanno carico dei migranti - propone - non avranno lo stesso principio per i soldi che arrivano dall'Italia, non per ripicca, ma per equità. Non puoi pensare che chi costruisce i muri possa lucrare sul fatto di essere dentro l'Europa». Così finisce per fare il verso alla destra che addita come un pericolo per l'intero continente. Si propone come un argine al populismo Renzi, irride ai continui dietrofront dei grillini sull'euro e alle panzane su scie chimiche e vaccini: «Alla ricerca di un voto in più - attacca - arrivano a sostenere che il vaccino si fa in caso di epidemia, è come mettere le cinture dopo il voto». «Noi - assicura - abbiamo scelto la strada difficile della serietà e della responsabilità». Ma non sembra la serietà la cifra del suo stile politico. Stigmatizza le promesse elettorale altrui e ironizza sulla «campagna elettorale della Lapponia di Babbo Natale», poi corre in tv a L'intervista di Maria Latella, su Sky Tg24, ad annunciare che «uno dei punti chiave del programma per i prossimi cinque anni sarà l'estensione degli 80 euro per ogni figlio che nasce fino ai 18 anni».

E alla fine l'unico applauso a scena aperta è per la neo senatrice a vita Liliana Segre.

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