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Salvini incalza Conte: "Siri? Mi sfidi sulle tasse e sulla flat tax"

Salvini contrattacca il premier dopo la richiesta delle dimissioni di Siri. Adesso il nuovo terreno di battaglia è quello delle tasse: "Priorità alla flat tax"

Salvini incalza Conte: "Siri? Mi sfidi sulle tasse e sulla flat tax"

Matteo Salvini manda un messaggio chiaro al premier Conte: la priorità della Lega è la flat tax per abbassare la pressione fiscale sulle tasche degli italiani. Il ministro degli Interni, il giorno dopo la richiesta da parte del premier delle dimissioni di Siri, passa al contrattacco e incalza il presidente del Consiglio su un punto fondamentale del contratto di governo: "Mi sfidi sulle tasse, sfidiamoci sulle tasse, su qualcosa che interessa a gli italiani non sulla fantasia", ha affermato il vicepremier nel corso di un comizio a Fidenza. Il leader del Carroccio dunque afferma che la priorità per il Paese non è certo il passo indietro di Siri (come chiesto da Conte), ma un intervento tempestivo per mettere sul campo una vera riduzione delle tasse: "Ogni giorno perso è un giorno che non torna più" ha affermato il vicepremier.

Poi incalza gli alleati di goevrno e di fatto punta il dito contro i grillini che cercano di rimadare l'introduzione della flat tax: "Qualche alleato di governo sulla riduzione delle tasse dice di ‘parlarne più avanti’. Io dico che ridurre le tasse al 15 per cento per famiglie e imprese e urgente per l’italia. Ridurre le tasse è la vera emergenza di questo paese". Insomma il braccio di ferro all'interno dell'esecutivo prosegue e a quanto pare potrebbe accompagnare i gialloverdi in tutta questa campagna elettorale che porta al voto del prossimo 26 maggio. Ma secondo gli ultimi sondaggi il caso Siri non dovrebbe spostare gli equilibri. Infatto secondo una rilevazione EMG Acqua presentata oggi ad Agorà, su Raitre, il caso Siri non condizionerà il voto. La pensa in questo modo la maggioranza degli italiani, il 73%. Solo il 15% pensa invece che questa vicenda avrà un peso nelle prossime elezioni.

Lo scontro però tra la Lega e i Cinque Stelle prosegue anche su altri fronti. Il Carroccio va all'attacco anche sulla stretta che si appresta a varare per il reato di spaccio con un inasprimento delle pene: "Abbiamo presentato in Parlamento una proposta di legge che prevede la galera certa, la custodia cautelare immediata per chiunque venga preso con qualunque quantità di droga. Siccome leggevo che invece per i Cinquestelle bisognerebbe legalizzare qualche droga, lo Stato dovrebbe diventare spacciatore, su questo abbiamo una visione dell'Italia completamente diversa. Io da ministro dell'Interno e da papà non voglio lo Stato spacciatore, voglio gli spacciatori in galera, vedremo il Parlamento cosa sceglie".

Lo scontro dunque adesso si declina su più fronti. Lega e 5 Stelle sono sul punto di rompere?

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