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Sinistra indignata per le foto della Madia. Ma tutti zitti con le paparazzate di destra

Il Pd insorge. L'Ordine dei giornalisti apre un procedimento contro Signorini Ma quando nel mirino della stampa finivano le donne del centrodestra nessuno gridava alla scandalo

Sinistra indignata per le foto della Madia. Ma tutti zitti con le paparazzate di destra

Galeotto fu il gelato. E il servizio di Chi. La foto del ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, pubblicata dal settimanale diretto da Alfonso Signorini ha scatenato il putiferio. E non solo sul web. Seduta al fianco del marito in macchina, la Madia viene immortalata intenta a gustarsi il cono. Sopra la sequenza di immagini, il titolo: "Ci sa fare col gelato". La bufera è scoppiata su Twitter, su alcuni quotidiani on line e non solo. Infatti si sono levate voci di indignazione da parte di alcune esponenti del Partito Democratico.

Wired parla di "vergogna", Repubblica di "titolo osceno", il Secolo XIX si chiede dove sia la notizia. E ancora: via con le accuse di sessismo e di squallido giornalismo. Il diretto interessato, Alfonso Signorini, si difende così su Twitter: "Calippo sì, gelato no? #duepesiduemisure". Il riferimento non è puramente casuale, anzi è chiaro e diretto al servizio pubblicato tempo fa da Oggi, gruppo Rcs, in cui venivano riproposte vecchie immagini di Francesca Pascale che mangiava un Calippo nel corso di una clip per una televisione locale.

Il direttore di Chi poi, intervistato da Giorgio Mulè alla presentazione del suo libro "L’altra parte di me" nella tappa catenese del tour Panorama d’Italia, ha spiegato meglio il suo pensiero: "Chi oggi s’indigna per il titolo che ho fatto alle foto della Madia che mangia il cono gelato ha marciato per anni sul calippo della Pascale. Io aderisco a una scuola di pensiero secondo cui la malizia sta negli occhi di chi guarda e non di chi la fa, accusare me di sessismo o di persecuzione a sfondo sessuale è assurdo, per non parlare di certe campagne davvero infamanti, per usare la stessa parola che usano oggi contro di me, sulle giarrettiere della Brambilla o il calendario della Carfagna".

La senatrice del Pd, Laura Puppato, definisce "perverso e squallido" il servizio di Chi, mentre la democratica ed ex ministro per le Pari Oppurtunità Barbara Pollastrini lo definisce "cattivo gusto senza limite" ed esprime solidarietà al ministro. Giovanna Martelli, deputata del Partito Democratico, e consigliere per le Pari Opportunità di Palazzo Chigi, esprime "la più totale solidarietà alla ministra Marianna Madia per la vergognosa pagina pubblicata dal settimanale Chi" aggiungendo che "ancora una volta ci troviamo di fronte a una informazione che discrimina le donne, dando un’immagine di un Paese arretrato sul tema del riconoscimento delle donne nella vita pubblica".

Si muove anche l'Ordine dei giornalisti. Il Consiglio di disciplina territoriale dell’Odg della Lombardia ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Alfonso Signorini. Lo ha comunicato il presidente dell’ordine dei giornalisti della Lombardia, Gabriele Dossena. Il procedimento è stato aperto per "palese violazione delle norme deontologiche sulla privacy e per fatti non conformi al decoro e alla dignità professionale". Il consiglio Regionale dell’Ordine discuterà del caso per le proprie determinazioni nella prossima seduta.

Al netto delle polemiche e del giudizio che uno possa nutrire, sembra che il gossip e le paparazzate facciano scandalo solo quando prendono di mira la sinistra.

Quando invece a finire negli obbiettivi erano ministre o esponenti del centro-destra, dalla Gelmini alla Carfagna, dalla Minetti alla Santanché, dalla Prestigiacomo alle De Girolamo, dalla Ravetto alla Brambilla e altre ancora, le voci indignate del Pd e dei giornali progressisti non si sentivano.

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