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Troppo scarsi in economia I grillini vanno a ripetizione

Corsi a Montecitorio per colmare le lacune. Polemica tra Di Maio e Tronchetti Provera sugli aiuti alle banche

Troppo scarsi in economia I grillini vanno a ripetizione

Luigi Di Maio alle crociate contro le banche e soprattutto i banchieri: ricchi, avidi e sfruttatori del popolo. «Prima di ripianare i buchi dobbiamo sospendere il 30 per cento dello stipendio dei banchieri che hanno ridotto le banche così e dividere le banche di speculazione finanziaria da quelle che investono nell'economia reale -annuncia il vicepremier - In questi anni abbiamo avuto partiti politici che si impossessavano delle banche e che prestavano soldi ai De Benedetti e ai Tronchetti Provera che non li restituivano».

E chissà se per prepararsi meglio alla sua arringa anche il ministro dello Sviluppo Economico avrà frequentato i corsi di recupero organizzati da M5s. Una delle accuse più frequenti sollevata contro i grillini è proprio la mancanza di preparazione.Accusa che evidentemente deve aver colto nel segno perché i Cinquestelle hanno organizzato delle vere e proprie lezioni di recupero sugli argomenti più caldi del dibattito politico. Ripetizioni che si tengono nella sala Tatarella di Montectorio, 90 posti, con cadenza periodica. Qui vengono invitati docenti e professionisti che tengono corsi di aggiornamento sui temi più ostici. E l'ultima lezione, vedi la coincidenza, era un focus sulle crisi bancarie da Carige a Monte dei Paschi di Siena. É un grillino che resta anonimo a spiegare all'Adnkronos che la partecipazione è volontaria ma che la frequenza assidua è gradita e che sugli argomenti trattati vengono anche assegnati i compiti a casa. Un'iniziativa che si affianca al vademecum distribuito ai grillini con le tesi da sostenere sui temi di attualità per chi partecipa ai talk in tv.

Nell'eterna campagna elettorale cavalcata dal governo giallo verde i toni si alzano. M5s è sempre alto nei sondaggi ma continua a perdere terreno a favore della Lega premiata dall'aggressività di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha individuato i suoi nemici da additare al popolo: i migranti, le Ong e i burocrati che li spalleggiano. Sempre più anche Di Maio ha bisogno di un nemico da indicare quale colpevole della crisi economica per poi darlo in pasto ai suoi potenziali elettori. Al vicepremier grillino «piace vincere facile» e dunque punta alle banche e soprattutto ai banchieri che per antonomasia sono avidi e profittatori e di solito anche antipatici. Un perfetto gioco delle parti con Salvini: da un lato i disperati migranti dall'altro i ricchi banchieri.

In Abruzzo per le elezioni regionali fissate tra un mese Di Maio prosegue la sua crociata contro le banche nel tentativo di recuperare la credibilità persa dopo l'annuncio del salvataggio di Carige che ha provocato la rivolta dell'ala dura del movimento. Di Maio già allora aveva promesso di rendere pubblico l'elenco dei debitori e di «punire i banchieri». Ieri da Avezzano ha ripreso il tema accusando la «politica di andare a braccetto con le banche» denunciando come «i partiti politici si impossessavano delle banche per prestare soldi ai De Benedetti e ai Tronchetti Provera che poi non li restituivano» poi «è logico che le banche fallivano».

Accusa rintuzzata dall'entourage dell'imprenditore che annuncia di riservarsi «ogni azione legale». «Il dottor Tronchetti non ha mai preso finanziamenti da nessuna banca, italiana o straniera, senza poi restituire il capitale e pagare gli interessi come possono dimostrare i documenti i banchieri e i funzionari che, negli ultimi 40 anni, si sono succeduti ai vertici degli istituti di credito.

-attacca il portavoce di Tronchetti- È grave e preoccupante che un ministro e vicepremier faccia affermazioni non verificate e infondate».

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