Cronaca locale

La metro Repubblica chiusa per 7 mesi, il commercio è in ginocchio

Ci vorranno ancora più di due mesi per la riapertura della metro Repubblica, chiusa da 143 giorni a causa dei ritardi nella consegna di un pezzo di ricambio. L'sos dei negozianti: "Non sappiamo se sopravviveremo"

La metro Repubblica chiusa per 7 mesi, il commercio è in ginocchio

Bisognerà aspettare la primavera perché la metro Repubblica riapra i battenti. Nulla di cui stupirsi, d’altronde siamo a Roma, la città dove i residenti hanno preso a chiamare per nome la buca sotto casa o il tronco d’albero che si è schiantato sulla propria automobile, quasi come fossero le paste del “Bar dello sport” di Stefano Benni. Eppure, per quanto possa apparire surreale, questa, non è finzione. Ed i nastri che sigillano l’ingresso della stazione faranno da coreografia ad una delle piazze più belle della Capitale, piazza della Repubblica, ancora per due mesi.

Tutto è cominciato un martedì sera di tanti mesi fa con il crollo di una delle scale mobili della metro Repubblica. È venuta giù all’improvviso inghiottendo e ferendo un gruppo di supporter del Cska Mosca. Il bilancio è drammatico e la procura di Roma ordina il sequestro della stazione. Era il 23 ottobre. Da allora sono passati esattamente centoquarantatré giorni e, sebbene l’autorità giudiziaria l’abbia dissequestrato già dal 27 ottobre, il collegamento non è ancora stato ripristinato. Venuto meno il principale punto d’approdo, la piazza si è letteralmente desertificata. La stessa sorte è toccata a via Nazionale e alle strade limitrofe. Lo sanno bene i commercianti della zona che non hanno perso il conto del tempo che è passato e neppure dei mancati guadagni. Nasce così il Comitato Riapertura Metro Repubblica che, in pochi mesi, ha raccolto le adesioni di cinquecento persone tra negozianti e utenti.

Il presidente, Angelo Mantini, ci accoglie nel suo negozio di abbigliamento da uomo, proprio sotto al porticato dalla piazza. “La chiusura della metro – ci racconta – ci ha messi in ginocchio: per alcune attività gli introiti si sono ridotti addirittura del 70 per cento”. Insomma, prosegue, “ormai si lavora solo per pagare l’affitto e gli stipendi dei dipendenti ma la coperta è sempre più corta e c’è chi rischia di chiudere”. “Siamo preoccupati – ci confida un giovane barista – perché non so se arriveremo a primavera”. In un negozio di calzature in via Nazionale, invece, il titolare dice di aver già dovuto licenziare una commessa e di stare pensando di mandarne via un’altra. “In questi mesi – dice – credo siano andati perduti almeno un centinaio di posti di lavoro. Certo – prosegue – non è tutta colpa della metro, la crisi si sentiva già da anni, ma questo è stato il colpo di grazia”. Tanto che persino nella basilica di Santa Maria degli Angeli, che affaccia sulla piazza, il parroco si lamenta perché le offerte si sono dimezzate. Sulla questione si è espresso anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che parla di “uno scandalo incredibile”. “Abbiamo già presentato un esposto in Procura contro il Comune e l’Atac – ci spiega Rienzi – e adesso stiamo valutando una azione risarcitoria dedicata proprio alle attività commerciali ubicate in prossimità della stazione chiusa”.

L’assessore ai Trasporti del Comune di Roma, Linda Meleo, si è decisa a ricevere una delegazione del comitato solo venerdì scorso. È stata una doccia fredda. Prima del 15 maggio non c’è speranza che le cose cambino. Volete sapere perché? Perché non sono ancora arrivati i pezzi di ricambio. Non dei pezzi qualsiasi, ma che verranno realizzati su misura da un’azienda specializzata e non saranno pronti prima del 31 marzo. Dopodiché ecco che c’è da aspettare fino alla fatidica metà di maggio per montaggio e collaudo. “È possibile – si domanda Cristina Barletta, portavoce del gruppo – che non esistano pezzi di scorta e che ad ogni guasto debbano essere realizzati ex novo? E se tra un paio di anni si dovesse verificare un nuovo guasto che si fa? Rimaniamo senza metro per altri sette mesi?”. Roba da pazzi. “Nel frattempo – rilancia la portavoce – per lo meno ci vengano incontro rafforzando i collegamenti autobus”.

Dopo l’annuncio della Meleo su Facebook c’è chi ha già organizzato un evento e l’ha chiamato “Festa di riapertura della fermata metro Repubblica”.

Ma l’anno indicato nell’invito non è quello corrente, bensì il 2023.

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