Cultura e Spettacoli

Alessia Marcuzzi: "Nei reality che conduco è tutto vero"

Alessia Marcuzzi scalda i motori per L'Isola dei Famosi 2016: intanto si lancia in una strenua difesa dei reality show in particolare e della televisione in generale

Alessia Marcuzzi: "Nei reality che conduco è tutto vero"

Manca davvero poco all'inizio de L'Isola dei Famosi 2016 e Alessia Marcuzzi riscalda i motori per la nuova edizione che la rivedrà conduttrice accanto agli opinionisti Mara Venier e Alfonso Signorini. Marcuzzi è diventata una vera e propria regina dei reality per la televisione italiana, poiché conduce i due maggiori e più longevi, ossia il Grande Fratello e L'Isola appunto.

Così, in un'intervista, si è lanciata nella difesa dei reality show e della televisione stessa. Una delle accuse più diffuse al reality è che infatti sia tutto sceneggiato dall'inizio: che gli autori, cioè, non siano al lavoro semplicemente su prove settimanali, punizioni e premi, ma che scrivano anche in relazione alle dinamiche tra i concorrenti. La secca smentita arriva dalla stessa Alessia. "Al Grande Fratello i concorrenti pensano di spaccare il mondo, poi entrano nella casa e si scoprono tutti reclusi, straniati e persi - ha spiegato - E chi sbarca all'Isola si illude di controllare il meccanismo televisivo, di usare la telecamera a proprio vantaggio e di sedurre la platea e poi all’improvviso si scopre nudo e in difficoltà proprio come il naufrago che è. Le tattiche saltano e vanno per aria anche strategie e illusione del concorrente. Avrebbe voluto presentarsi con un preciso personaggio per orientare la simpatia del pubblico e il pubblico ha scoperto che in realtà è tutto un altro tipo di persona. È un teatro. Ci sono le maschere, i caratteri. Gli attori principali e i comprimari. Si va in scena senza paracadute e senza pronostici possibili. Prenda Siffredi. Tutti a ironizzare sulle sue imprese erotiche e poi lui piangeva solo per la moglie".

Per quanto riguarda la fama fulminea che talvolta coglie i concorrenti del Grande Fratello, Marcuzzi cita il suo film preferito, "Oltre il giardino" con Peter Sellers: nella pellicola, Sellers è un giardiniere analfabeta e non iscritto all'anagrafe che scopre il mondo, conosciuto solo attraverso la TV, alla morte del suo datore di lavoro.

Scambiato per un uomo profondo e osservatore della realtà, quando invece la sua sola sapienza riguarda appunto il giardino, arriva a lavorare con il Presidente degli Stati Uniti.

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