Cultura e Spettacoli

Fausto Brizzi, chiesta l'archiviazione per le molestie: 'Fatti non sussistono'

I pm hanno indagato su tre casi di cui erano arrivate le denunce. I magistrati chiedono l'archiviazione perché "il fatto non sussiste"

Fausto Brizzi, chiesta l'archiviazione per le molestie: 'Fatti non sussistono'

Cadono le accuse contro Fausto Brizzi. Il regista, finito al centro di una bufera mediatica per presunte molestie denunciate da alcune donne, non dovrebbe affrontare il processo in aula: il pm ha chiesto l'archiviazione del caso perché "il fatto non sussiste".

Ad aprile, dopo i servizi televisivi, il noto regista era stato iscritto nel registro degli indagati. I fatti, secondo il racconto di tre presunte vittime, sarebbero avvenuti tra il 2014 e il 2017. Ma la procura di Roma ha deciso di accantonare le accuse per violenza sessuale presentate dalle attrici.

Tutte le testimoni avevano raccontato di provini a casa di Brizzi in cui l'artista le avrebbe obbligate ad atti sessuali. Ma i pm Francesca Passaniti e Pantaleo Polifemo, dopo aver indagato, non avrebbero riscontrato alcun profilo penale. In due casi le querele sarebbero arrivate a piazzale Clodio oltre i termini di legge (si può procedere solo per molestie risalenti a non oltre sei mesi prima) mentre nel terzo caso i fatti sarebbero stati valutati infondati.

Ora spetterà al giudice decidere se accogliere le richieste dei magistrati o se chiedere nuove accurate indagini. Il nome del regista era iniziato a circolare a ottobre del 2017 dopo le denunce televisive rilanciate da Le Iene con un servizio realizzato dall'inviato Dino Gianrusso, poi candidatosi con il Movimento Cinque Stelle. Le voci avevano portato a identificare nel regista dei noti cinepanettoni l'autore delle presunte molestie. Brizzi però si era sempre difeso da ogni accusa e, passata la bufera, era tornato a lavorare nell'attesa che la giustizia facesse il suo corso. In molti, anche nel mondo dello spettacolo, avevano preso le sue parti. Negando la descrizione di chi lo aveva trasformato nel "Weinstein italiano".

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