Cultura e Spettacoli

Roberto Benigni: "Obama? È un imperatore"

Roberto Benigni, ospite alla Festa del Cinema di Roma, ha raccontato la "sua" cena alla Casa Bianca

Roberto Benigni: "Obama? È un imperatore"

"Barack Obama? È come un imperatore". Parola di Roberto Benigni che, partecipando alla Festa del Cinema di Roma, ha raccontato la "sua" cena alla Casa Bianca a cui è stato invitato da Matteo Renzi e a cui ha partecipato con altri personaggi italiani (da Paolo Sorrentino a Raffaele Cantone, da Bebe Vio al sindaco di Lampedusa) lo scorso 18 ottobre.

"Eravamo tutti in fila per stringergli la mano", dice l'attore e regista toscano, "Uno dei più grandi presidenti che ci siano mai stati. Obama mi ha detto che aveva visto insieme alle figli Life is beautiful (così è stato tradotto in inglese il titolo de La vita è bella, ndr) e che gli era piaciuto molto. Dopo il discorso è venuto ad abbracciarmi. In realtà più che alla Casa Bianca mi sembrava di stare alla casa bianca rossa e verde: eravamo in tanti e mi aspettavo che anche Obama fosse dipinto di bianco rosso e verde".

Il premio Oscar si è raccontato nell'ultimo degli Incontri ravvicinati previsti durante la kermesse diretta per il secondo anno da Antonio Monda. "Con lui il cinema ha raggiunto la vetta dell'arte", ha detto parlando di Federico Fellini, "È stato come Kafka, come Stravinsky, come Picasso: non ha cambiato la storia del cinema, ma è stato il più grande regista del '900. Aveva la capacità di parlare intimamente di sè e di parlare di tutti noi. Ci siamo conosciuti nel 1980 e ogni volta che faceva un film mi chiamava per fare un provino. Ma si divertiva con me. Mi diceva: quanti anni hai? Ma io cerco un vecchio. Oppure: ma io cerco una donna".

Immancabile il capitolo Massimo Troisi: "Aveva un senso tragico della vita.

Non ci resta che piangere è un film sgangherato nato dalla gioia dell'allegria, un lavoro immenso e faticosissimo scritto 3-4 volte con vari sceneggiatori, fatto di amore e tanta improvvisazione".

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