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Sul divorzio di Jeff Bezos, CEO di Amazon, spunta la mano del Presidente Trump

Si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero la mano di Trump sulla decisione di Jeff Bezos CEO di Amazon di divorziare dalla moglie

Sul divorzio di Jeff Bezos, CEO di Amazon, spunta la mano del Presidente Trump

Alcune ore dopo che Jeff Bezos e sua moglie hanno annunciato il divorzio, un’ importante giornale americano aveva già la storia in copertina. Il National Enquirer, la rivista in questione, ha ammesso poi di aver indagato per quattro mesi sulla vita privata dell’Amministratore Delegato di Amazon, seguendolo in ben cinque Stati. Il giornale ha anche dichiarato che Bezos offriva lunghe vacanze alla sua amante in destinazioni esotiche facendola viaggiare sul suo jet privato da 65 milioni di dollari.

Sono stati proprio loro a scoprire l’identità dell’amante di Bezos, Lauren Sanchez, una presentatrice di Fox Los Angeles. Ma come è stato possibile che soltanto poche ore dopo l’annuncio di divorzio il National Enquirer aveva già pronta tutta la storia? E soprattutto perché un magazine che si occupa principalmente di star ha fatto seguire con un enorme sforzo di mezzi un magnate di cui la maggior parte di noi conosceva appena il nome?

E’ quello che si sta chiedendo ora l’America e anche moltissimi giornalisti per cercare di capire questa “fortunata” coincidenza da parte della rivista che assomiglia molto ad una cosa già preparata a tavolino. Tutte supposizioni chiaramente, che al momento non hanno nulla di fondato se non la curiosità che in America molti vogliono togliersi.

Il giornale incalzato da queste domande ha dichiarato che era noto a tutti che Bezos e sua moglie erano ormai separati da tempo e non c’è assolutamente nessun tipo di stranezza o congettura, piuttosto un buon lavoro da giornale scandalistico.

Ma l’apparente scoop dell’Enquirer ha avuto anche effetti negativi per la rivista stessa, creando curiosità su questa storia che si annuncia come il divorzio più costoso di tutti i tempi.

Ci si chiede ad esempio se l’uscita di questo scoop possa aver fatto decidere Bezos di rendere pubblico il suo divorzio. La conferma avviene anche dalla casa editrice del National Enquirer, l’American Media Inc, che tramite un suo portavoce ha dichiarato che le prove schiaccianti raccolte in quattro mesi dai giornalisti e presentate a Bezos tramite i suoi legali, per avere una conferma prima dell’uscita, hanno di sicuro accelerato la sua decisione.

La rivista infatti sarebbe dovuta uscire giovedì 10 gennaio con ben undici pagine tra testo e foto esclusive. Invece mercoledì 9, Bezos, brucia la notizia pubblicando su twitter la sua decisione: "Vogliamo rendere le persone consapevoli di uno sviluppo nella nostra vita. Come la nostra famiglia e gli amici intimi sanno, dopo un lungo periodo di amorevole esplorazione e separazione di prova, abbiamo deciso di divorziare e continuare come amici la nostra vita condivisa "

Ma, come dicevamo prima, perché il National Enquirer si è interessato al miliardario e non alle star come era noto fare?

Tutti si sono subito interrogati su questa domanda e ci si è chiesto se non ci fosse una connessione tra questa vicenda e Donald Trump, visto che il Presidente ha ripetutamente attaccato Bezos su twitter per come il Washington Post, di proprietà del CEO di Amazon dal 2013, avrebbe attaccato più volte la sua presidenza.

Dall’altra parte, Trump è amico di lunga data del Presidente dell’American Media Inc David Pecker che edita il National Enquirer, e che ha lavorato con Trump e con il suo ex avvocato Michael Cohen, per “coprire” storie imbarazzanti del Presidente durante la campagna del 2016. Inoltre da sempre, ed è noto a tutti, la rivista ha sostenuto Trump e attaccato con servizi imbarazzanti i suoi nemici.

Dopo l’elezione del Presidente la collaborazione tra Trump e l’Enquirer è continuata, e ci sono accuse provate che il giornale è stato usato come arma contro i nemici di Trump. La collaborazione tra i due si è però concluse quando l’FBI fece irruzione nell’ufficio di Cohen (l’ex legale di Donald Trump accusa di frode in relazione a una società da lui costituita per pagare la pornoattrice Stormy Daniel), prelevando anche alcune documentazioni sulla rivista.

Quando lo scorso agosto l’ex avvocato di Trump si è dichiarato colpevole, ha ammesso di aver lavorato con l’Amministratore Delegato di una società di media per coprire alcune storie del Presidente. Quell’amministratore di cui Cohen non aveva fatto nome, per molti è Pecker.

A dicembre, una svolta. Il Pubblico Ministero che si è occupato della vicenda della pornostar molestata da Trump, ha annunciato un accordo di non prosecuzione del National Enquirer con la casa editrice American Media Inc. e se chiaramente fossero vere ed accertate le accuse di cooperazione tra Trump e Pecker la decisione del Pubblico Ministero avrebbe tagliato ad entrambi le gambe.

Secondo questo accordo, la società è obbligata a cooperare con le autorità, e a consegnare qualsiasi informazioni relative alle attività a quelle dei suoi funzionari, agenti e dipendenti per un periodo di tre anni.

La CNN che si sta interessando a questa inchiesta, ha controllato le copertine da aprile ad oggi dell’Enquirer, notando che Trump era improvvisamente scomparso dalla rivista.

Ma non è l’unica: Business Insider, il giorno prima dell’uscita dello scoop, ha pubblicato una news che diceva: “Il National Enquirer, alleato di lunga data del Presidente Trump, sta per pubblicare delle foto scandalo sulla presunta relazione di Jeff Bezos” e poi anche la MsNBC che ha condiviso il link dell’esclusiva dichiarando: “Visto che tutti sappiamo come Pecker ha usato il National Enquire per favorire il Presidente, questo articolo ci suggerisce alcune domande”.

Il National Enquire sollecitato da queste pressioni ha rilasciato alcune dichiarazioni per motivare questa uscita: “E’ pura fantasia pensare che la rivista abbia fatto tutto questo perché Bezos viene considerato un nemico, lo ha fatto perché è l’uomo più ricco del mondo e quindi un personaggio di grande interesse per noi”.

La stessa fonte ha detto che l’Enquirer ha deciso di indagare su Bezos coinvolgendo molti tra fotografi e giornalisti, esclusivamente per aumentare la tiratura e le vendite visto che questa sarebbe stata la più grande esclusiva di tutti i tempi del giornale.

Anche a Trump, che è divorziato due volte, è stato chiesto un parere sul divorzio di Bezos e lui (che ben si intende della materia) ha risposto con un laconico: “Gli auguro buona fortuna”.

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