Verissimo, Al Bano si racconta: "La scomparsa di mia figlia Ylenia è una ferita che non si argina"

La puntata di Verissimo di sabato 25 febbraio sarà ricca di emozioni, nel salotto di Silvia Toffanin tra i tanti ospiti ci sarà anche Al Bano.

Il cantante di Cellino San Marco parla della sua partecipazione al Festival di Sanremo. "Sono stato il primo tra gli esclusi - commenta -. In tanti anni di Sanremo non mi era mai successo, ma è bene provare tutte le dimensioni della vita. Per me Sanremo è sinonimo di emozione. L'adrenalina che becco lì non la prendo da nessuna parte, indipendentemente dal risultato. In tutte le gare puoi arrivare primo o ultimo. Avrei certo preferito vincere, ma ha fatto più effetto essere escluso piuttosto che arrivare terzo... ".

Nel corso dell'intervista Al Bano ha anche speso qualche parola per il vincitore Francesco Gabbani: "Gabbani? Mi ha divertito. E’ un personaggio positivo. (..) Ermal Meta, poi, è bravo. Ha cantato una versione di 'Amara terra mia' bellissima. Io rispetto gli albanesi, ho addirittura il passaporto albanese, non avrei mai potuto fare qualcosa contro di lui. Il mio gesto di prendere un fiore era ironico perché a differenza degli altri premiati sul palco io non avevo in mano nulla".

Dopo aver parlato della sua esperienza sul palco dell'Ariston e delle polemiche che ne sono nate, Al Bano passa poi alla sua vita privata, della scomparsa Ylenia Carrisi ("Sono ferite che non si possono curare, sono sempre pronte a sanguinare. Le mie lacrime hanno un percorso inverso, scorrono tutte all’interno") al divorzio da Romina Power. Per finire con la storia della sua amata Loredana Lecciso.

"Quando è finito tutto tra me e Romina Power mi sembrava di camminare in un cimitero e non in casa mia - spiega -. Loredana è stata una boccata d’ossigeno. Ho messo al mondo due figli che sono stati due supporti importanti. Poi Loredana mi ha spiazzato con la sua decisione di voler fare tv. Io non condividevo, ma ognuno è libero di fare le proprie scelte".

Al Bano confessa che con Loredana ha ritrovato il sorriso e la reunion con Romina è solo di natura professionale. "Fino a quando non ci siamo riuniti, avevamo cantato più nei tribunali che sul palco. Nelle tre serate in cui abbiamo cantato a Mosca siamo passati attraverso tre stagioni: inverno la prima sera, primavera la seconda e poi l’estate. Ho assistito alla commozione dei miei figli, di mia madre. E’ meglio sotterrare l’ascia di guerra che tenerla in mano. Oggi cantare insieme a Romina è divertimento e stare sul palco è gioia.