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Figc, arriva la candidatura alla presidenza di Demetrio Albertini

Demetrio Albertini scioglie le riserve e pone la sua candidatura come presidente della Figc. L'ex centrocampista del Milan e della nazionale scioglie la riserva in una conferenza stampa. Nel suo programma le parole chiave sono "spazio ai giovani, nuova governante e trasparenza"

Demetrio Albertini
Demetrio Albertini

Demetrio Albertini si lancia ufficialmente nell'avventura. L'ex centrocampista rossonero ha convocato una conferenza stampa a Milano e si è detto pronto a guidare la federazione, come faceva in campo, quando guidava la squadra. La corsa al posto lasciato vacante da Giancarlo Abete subito dopo l'ingloriosa fine del mondiale azzurro in Brasile, si arricchisce di un nuovo candidato dopo Tavecchio, ed ora la lotta inizia a farsi serrata.

Albertini per molti appassionati e per un buon numero di esperti del settore, rappresenta la novità in un mondo da sempre "ingessato". L'ex calciatore ha detto di avere ricevuto molte telefonate in questo ultimo mese che lo esortavano a mettersi in lizza, ed altre che hanno chiaramente detto che non lo avrebbero mai votato proprio perché è un ex calciatore. Per lui comunque si tratta di mettersi a disposizione, in un ambiente che da sempre è il suo, e questo spiega la candidatura, una candidatura che come dice lo stesso Albertini, nasce solo da lui, senza alcun supporto.

L'ex giocatore rossonero spiega che riportare il campionato italiano al posto che gli compete, cioè tra i migliori al mondo, è un grande sogno, ma che ci si può riuscire. Pur senza tracciare un programma definito, grazie alla sua esperienza di 8 anni come dirigente, all'interno della stessa federazione, Albertini è in grado di elencare quelle che dovrebbero essere le linee guida per la nuova presidenza Figc; Albertini parla della necessità di una nuova "governance" della Lega di serie A, ed anche di considerare diversamente la stessa serie maggiore, che ora è ridotta solo ad una serie di numeri. Certamente, continua Albertini, non è possibile replicare in toto il modello messo in atto dalla federazione tedesca, in quanto le due nazioni hanno una diversa cultura, ma si possono trovare degli spunti e dei tratti comuni.

Una cosa importante, secondo Albertini, sono le regole, e proprio in questo caso chiama in causa la Germania, chiarendo che il calcio tedesco attuando una sola regola è riuscito ad avere una percentuale di stranieri al 39%, mentre in Italia non basta una serie nutrita di regole per abbassare la percentuale del 65%.

L'ex centrocampista ha riservato una parte del suo discorso anche al nuovo Ct degli azzurri, chiarendo che in Italia ci sono tanti tecnici di valore, e che la scelta ricadrà su quello la cui filosofia sarà quella più simile a quella del presidente. Al momento attuale oltre ad Albertini, l'unico candidato alla presidenza è Carlo Tavecchio, il 71enne vicepresidente vicario, ma il termine per la presentazione di altre candidature scade il prossimo 27 luglio, dopodiché si passerà alla scelta.

Alcune componenti come l'Assocalciatori e l'Assoallenatori, oltre ad un certo numero di presidenti, vogliono un cambiamento anche generazionale, e la scelta di Albertini potrebbe risultare in linea con i loro desideri.

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