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Totti, stoccata a Pjanic e Higuain: "Certi giocatori sono nomadi, pensano solo ai soldi"

Francesco Totti non le ha mandate a dire a Miralem Pjanic e Gonzalo Higuain, che si sono trasferiti rispettivamente dalla Roma e dal Napoli alla Juventus

Totti, stoccata a Pjanic e Higuain: "Certi giocatori sono nomadi, pensano solo ai soldi"

Francesco Totti è pronto per intraprendere la sua 25esima stagione con la sua Roma. Il giallorosso è la seconda pelle del capitano che ha collezionato 758 presenze e 304 reti: come lui nessuno mai. Il fuoriclasse 39enne, intervistato da gazzettaworld.com, ha tirato una grande stoccata, indiretta, al suo ex compagno di squadra, Miralem Pjanic e a Gonzalo Higuain passato proprio oggi ufficialmente dal Napoli ai rivali storici della Juventus. Il capitano non ci è andato giù per il sottile: "I giocatori oggi sono un po' come i nomadi perché seguono i soldi e non il cuore. Credo sia questa la differenza tra me e tutti gli altri. Sono pochi gli atleti che seguono il cuore, mentre altri scelgono di andare altrove per vincere e guadagnare di più, ed è per questa ragione che sono un po' come i nomadi. Se io avessi pensato solo ai soldi avrei lasciato la Roma dieci anni fa ed avrei guadagnato di più di quanto faccio ora. Per me si tratta di altro: è passione e non soldi. Mi è rimasto un sogno: vorrei chiudere con un trofeo ma sono che non sarà facile. Se fosse per me tornerei indietro, quando c’era un massimo di due stranieri per ogni squadra. Il resto invece dovrebbero essere italiani, con in campo due o tre stranieri. Nella nostra squadra non parliamo italiano, ma inglese. Giocatori, allenatori, preparatori, massaggiatori, tutti parlano in inglese. Ora sono tutti stranieri"

Totti ha poi parlato della stagione e del futuro: "Ora come ora sarà il mio ultimo anno. Ed è normale che io veda questa stagione in maniera differente. Spero davvero di lavorare fino alla fine, e desidero ottenere qualcosa di importante per il mio club. Qualche volta ho pensato di andare in America. Ci ho riflettuto, ma è sempre stata una scelta di cuore rimanere con la Roma. In Cina invece non riuscirei ad immaginarmici. Sarebbe difficile per me, specialmente con la mia mentalità. E poi il mio rapporto con la Roma è come un matrimonio. Ci sarà sempre una fine. Devo solo trovare il momento giusto. Quando non mi sentirò più bene con me stesso o vedrò che starò facendo fatica o non avrò più il desiderio di giocare, sarò il primo ad alzare la mano e farmi da parte. Ora non ci sto pensando. Vedere i miei ex compagni che hanno smesso di giocare e hanno cominciato ad allenare è stato molto interessante. Forse qualcosa cambia mentalmente e improvvisamente diventa accattivante. Forse un giorno anche io sperimenterò questo cambiamento. Non è che non voglio fare l’allenatore, però non me lo immagino ancora. Poi nella vita ci sono tante sorprese e uno non può mai dire mai. Spero che la Roma possa trovare un nuovo Francesco Totti. Non è facile, io ho fatto tanto.

Ma Francesco Totti ci sarà sempre per aiutare la Roma a fare una grande squadra, anche se non ci sarà più lui in campo".

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