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Dieta della vagina: arrivano i cibi per la salute intima

Quali sono i cibi che fanno bene alla vagina? Ecco gli alimenti di origine vegetale consigliati per agevolare il benessere di una parte del corpo così intima

Dieta della vagina: arrivano i cibi per la salute intima

Ci sono diete ormai per tutti i gusti e per tutte le necessità. In gran parte, determinate abitudini alimentari dipendono dal potere insito in alcuni alimenti, che possono apportare benefici per l'organismo nella sua totalità o in alcune sue parti. Come la vagina.

Così una ginecologa, la dottoressa Karen Morton, ha creato una sorta di dieta della dieta della vagina, ossia una serie di consigli relativi ad abitudini alimentari che possano essere d'aiuto alle donne con problemi intimi.

Una delle affezioni tra le più ricorrenti è, ad esempio, la candidosi: colpisce diverse donne, sia a seguito del contagio attraverso rapporti sessuali, sia per via delle piccole abrasioni che possono caratterizzare l'atto. In generale, per ostacolare la candidosi, si dovrebbero mettere al bando tutti i cibi pieni di lieviti o comunque fermentati - niente pizza e birra, in pratica - e optare per bevande o yogurt probiotici. In generale, è bene anche tenere sotto controllo il peso, dato che la candida viene più facilmente a chi è sovrappeso.

Da non sottovalutare le infezioni del tratto urinario. Ci sono alcune donne convinte che i mirtilli allevino i fastidi di problemi come la cistite - e, in effetti, il mirtillo è presente in alcuni rimedi omeopatici contro le infezioni del tratto urinario. Morton sostiene che non vi sia prova scientifica in tal senso, ma tentar non nuoce. È provato invece che l'aglio e i suoi derivati ostacolino le cistiti più persistenti.

C'è poi la secchezza vaginale, che rappresenta un problema per le donne in menopausa, per una piccola minoranza di donne fertili e per le puerpere - o per le donne che si trovano nel periodo immediatamente post puerperale. La secchezza vaginale si ostacola con l'edamame, un ortaggio che si trova in baccelli ed è diffuso nelle cucine asiatiche, poiché derivato dalla soia.

Se la secchezza vaginale dovesse dipendere espressamente da un livello basso di estrogeni - come nelle donne molto magre - si possono consumare tuberi, come patate e carote, che ne sono ricchi.

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