Della serie: tecniche per affrontare un crash dell'euro. Per carità chi scrive la Zuppa non si augura la frantumazione della moneta unica e chi volesse approfondirne le ragioni non avrebbe che da consultare la versione online del nostro piatto. Ma una cosa sono gli auspici e un'altra il timore dei risparmiatori. Soprattutto chi ha un bel gruzzoletto cerca di metterlo al riparo.
Abbiamo già scritto più volte come l'investimento nei vecchi e collaudati fondi comuni di investimento sia la strada più economica e semplice. I fondi permettono la diversificazione geografica e anche di valuta. A ciò si aggiunga che i titoli sottostanti i fondi (azioni, obbligazioni, valute e altro) sono segregati, insomma non seguono la vita della società di gestione del risparmio che li ha venduti. Se questa, ipotesi estrema, dovesse fallire, i vostri titoli, depositati presso un'istituzione finanziaria terza, sarebbero comunque al sicuro. Ma c'è chi vuole adottare strumenti più estremi e sofisticati, anche se più costosi.
Il vostro gruzzoletto (ha senso per importi non inferiori al mezzo milione di euro) può essere intestato ad una fiduciaria. Ogni banca ne ha una. Ciò vi permette di investire e depositare i vostri soldi in una filiale di una banca estera: Singapore è molto di moda. La fiduciaria gestisce per voi gli investimenti, su indicazione del cliente, e li tassa alla fonte. Ciò permette al risparmiatore di non indicare l'operazione nel famoso quadro rw dell'Unico. Nel frattempo il medesimo risparmiatore apre un conto corrente proprio nella filiale di Singapore dove la fiduciaria ha basato il vostro gruzzoletto. Il conto viene però intestato direttamente al risparmiatore con nome e cognome. Il conto deve essere di poche centinaia di euro, una cifra che non obbliga alla dichiarazione nel modello unico. Nella sfortunata ipotesi di crash della moneta unica o di sentore di un'imminente crollo, il risparmiatore potrebbe rivolgersi alla fiduciaria e chiedere di trasferire i fondi immediatamente sul conto individuale aperto in quella filiale. A quel punto i soldi sono liberi e all'estero ed eventuali stop ad operazioni valutarie imposto anche alle fiduciarie (modello greco) sarebbe stato bypassato. Il risparmiatore a quel punto avrebbe un anno per decidersi a dichiarare quella somma sulla sua dichiarazione di redditi, poiché è venuto meno lo scudo della fiduciaria. Ma avrebbe raggiunto una serie di risultati. Intanto avrebbe, ipotesi di scuola, mesi davanti a sé per decide di abbandonare la residenza fiscale in Italia e dunque di non farsi tassare i propri risparmi. E poi comunque avrebbe costituito un capitale all'estero, legalmente su cui con difficoltà le autorità italiane potrebbero mettere vincoli di circolazione. Fantafinanza personale?
Forse. Ma in molti danarosi hanno adottato questo trucchetto, qui evidentemente semplificato.
Ps. La vera maledizione di Villa Altachiara di Portofino, dove trovò la morte la Contessa Agusta, in realtà riguarda il fisco italiano e l'Agenzia delle Entrate. Sulla splendida casa a picco sul mare e con mille metri quadri di vista mozzafiato, Befera & Co. vantano crediti fiscali che si aggirano sul centinaio di milioni di euro. È questo il reale motivo per il quale nessuno si è presentato alle aste giudiziarie per la vendita. Ma gli insider dicono che quella di ottobre sarà quella buona. La base d'asta dopo i molti ribassi si avvicinerà ai 20-25 milioni. E soprattutto il compratore, per una complessa procedura giudiziaria in corso, sarà libero da ulteriori gravami futuri.
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