Fornero incalzata dalle Iene lascia l'incontro sull'amianto: "Aggressività della troupe"

Nuovo siparietto per il ministro del Welfare che, ancora una volta, ha dimostrato di essere insofferente ai giornalisti e alle domande che le chiedono conto del suo lavoro al dicastero. Elsa Fornero, arrivata al ministero della Salute per una conferenza stampa, è stata incalzata con insistenza da un inviato del programma televisivo Le Iene ed ha quindi preferito rinunciare all’incontro e lasciare dopo pochi minuti il ministero. "Non dobbiamo confondere l’aggressività con il diritto di cronaca", ha commentato lo staff della Fornero.

Non è certo la prima volta che la Fornero dimostra di non accettare le domande dei giornalisti (leggi l'articolo). Lo scorso 5 novembre, per esempio, al convegno dell’Unione Industriale, la titolare del Welfare non aveva voluto i giornalisti che, però, si erano rifiutati di lasciare l'incontro. Allora la Fornero aveva sbottato: "Saranno gli errori a fare titolo sui giornali". Oggi una scena analoga. Era prevista una conferenza stampa, con anche il ministro della Salute Renato Balduzzi, per presentare la seconda Conferenza nazionale sull’amianto. La troupe delle Iene ha insistito per avvicinare la Fornero fin dal momento del suo arrivo al ministero cercando di fare domande sulle situazione dei lavoratori dell’Isfol. È stato proprio a quel punto che il ministro del Welfare ha deciso di abbandonare il vertice lasciando da solo Balduzzi.

Lo staff del ministero del Welfare si è affrettato a spiegare che la Fornero aveva deciso di rispettare l’appuntamento nonostante questa mattina non fosse in buona salute: "Di fronte alla prevaricazione della troupe televisiva nei confronti dei giornalisti presenti e l’insistenza nel voler porre questioni che nulla avevano a che fare con i temi previsti, Fornero ha dovuto lasciare l’auditorium".

A stigmatizzare il comportamento delle Iene ci ha pensato anche Balduzzi che, dopo aver espresso la propria solidarietà, ha detto apertamente che la Fornero è "oggetto di una vera e propria persecuzione".