Cronache

Arezzo, uccide il ladro. Fredy si difende: "Coscienza pulita"

Il gommista di Arezzo, indagato dopo la morte del bandito, è "tranquillo": "È legittima difesa a tutti gli effetti"

Arezzo, uccide il ladro. Fredy si difende: "Coscienza pulita"

Parla di "legittima difesa a tutti gli effetti" il legale di Fredy Pacini, il gommista 57enne indagato per eccesso colposo di legittima difesa. La notte scorsa ha ucciso un 29enne moldavo che era entrato nella sua ditta spaccando una vetrata per tentare un furto, ma si sente "tranquillo" perché "con la coscienza a posto".

Il commerciante di Monte San Savino viveva da quattro anni nella ditta dove lavorava dopo i 38 furti subiti e gli ingenti danni (economici) sofferti. Non parlerà con la stampa, preferisce chiudersi in un comprensibile silenzio. Ma il suo pensiero viene espresso dall'avvocato, Alessandra Cheli: "È costernato e dispiaciuto per quanto accaduto", dice. E non teme l'indagine avviata. Per l'avvocato si tratta di "un atto dovuto perché c'è da accertare un fatto, ci sono delle indagini in corso. L'indagine è doverosa e si attendono le risultanze con assoluta serenità".

Intanto Pacini,in accordo con l'avvocato Cheli e il suo collega Giacomo Chiuchini, ha chiesto di essere interrogato dal pm titolare del fascicolo di indagine, il sostituto procuratore Andrea Claudiani.

Ora non resta che aspettare. Secondo i legali la reazione va inquadrata in uno stato psicologico "dirompente" (Pacini ha sparato dal soppalco in cui dormiva, spaventato dal rumore di vetri infranti dopo l'irruzione con un piccone da parte dei ladri). Inoltre, il gommista aveva subito ben 38 furti negli ultimi furti. E anche di fronte alle telecamere dei giornalisti aveva ammesso più volte di essere "esasperato".

Non è facile, con una moglie e due figlie. Da tempo, dicono i legali, viveva "una situazione insostenibile" e questi sono giorni "terribili" anche per il ricovero del suocero in ospedale (è in fin di vita). I nervi a fior di pelle, lo spavento e l'esasperazione possono aver indotto a premere il grilletto? Sarà il giudice a stabilirlo. "Erano armati - dice il legale a Today - Sicuramente avevano una grossa mazza o un piccone, usato per infrangere la vetrata dell'azienda. Se avevano anche armi da sparo? Non posso riferire su questo, perché per noi è importante che gli inquirenti facciano il loro lavoro. Attendiamo l'interrogatorio davanti al pm che sarà fatto a breve".

Intanto le forze dell'ordine stanno dando la caccia al complice della vittima. Dopo i colpi di arma da fuoco ha abbandonato il "collega" sanguinante: il 29enne moldavo, Vitalie Tonjoc, è stato colpito alla gamba e uno dei due proiettili gli ha reciso l'arteria femorale. È morto in ambulanza. I ladri sono entrati rompendo un vetro del magazzino e Pacini, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha sparato cinque colpi dal soppalco in cui dormiva per difendere la sua proprietà dai raid dei banditi.

Dall'intero centrodestra è arrivata immediata la solidarietà nei suoi confronti e, attraverso i legali, Pacini ha ringraziato tutti. Il ministro Salvini

html" data-ga4-click-event-target="internal">gli ha telefonato per dimostrare la sua vicinanza e quella delle istituzioni.

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