Coronavirus

Dove si può andare in ferie? Ecco chi non vuole gli italiani

Ecco tutti i divieti per chi vuole partire per una vacanza oltreconfine. Bruxelles spinge però per una linea comune

Dove si può andare in ferie? Ecco chi non vuole gli italiani

Che gli italiani in questo momento non siano molto graditi all’Estero lo avevamo capito. Chi proviene dall’Italia si trova la strada sbarrata da divieti e norme, anche se il Paese scelto per la vacanza fa parte della zona Schengen. Tanto per incominciare, lo scorso 29 maggio la Grecia ha stilato una bella lista di Stati i cui turisti potranno entrare senza problemi dal prossimo 15 giugno. Dell’Italia neanche l’ombra. Un aggiornamento, come sottolineato dal Corriere, potrebbe arrivare per il primo luglio, chissà che per quella data non ci siano ripensamenti.

Per gli italiani qui le porte restano chiuse

Oltre alla Grecia però ci sono altri 22 Paesi europei che, almeno per il momento, ci hanno chiuso la porta in faccia. Dal 15 giugno ben accolti in Austria coloro che provengono da Germania, Svizzera e Liechtenstein. Divieto invece per gli italiani, considerati ancora un focolaio, e quindi un pericolo. Sembra che il nostro ministro degli Esteri stia parlando con Vienna. Staremo a vedere. Anche l’isola di Cipro, che dal 20 giugno riapre le frontiere a 19 Paesi, ha pensato bene di escludere lo Stivale.

Ma ci restano degli altri Stati dove trascorrere le vacanze? Qualcuno. Almeno per adesso dovremo scordarci di Danimarca, Germania, Malta, Finlandia, Polonia, Romania, Ungheria, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Belgio, Bosnia, Polonia, Norvegia, Montenegro, Ucraina e Russia. C’è però da dire che Bruxelles sta cercando di giungere a una decisione comune basata su criteri epidemiologici. Chissà che qualcuno, come la Germania, non riveda il divieto.

Dove si potrà andare

Dove si potrà quindi andare certamente? Dai cugini d’Oltralpe che ci accoglieranno a braccia aperte dal 15 giugno. Basterà infatti una autocertificazione che attesti la nostra buona salute. Via libera anche in Olanda e Portogallo. Per la Spagna dovremo aspettare che tra un mese venga revocata la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori. Dall’inizio di giugno comunque, le compagnie aeree dovrebbero riaprire i collegamenti con Maiorca, Costa del Sol e Costa Blanca. Anche la Turchia non vuole rinunciare ai turisti e riapre i confini, con qualche regola igienica per gli alberghi che, per esempio, dovranno mantenere la distanza a bordo piscina e fornire gli ospiti di asciugamani in confezioni singole.

Alla fine anche la Croazia ha deciso di fare marcia indietro e permetterà agli italiani, ai quali deve molto in fatto di introiti derivanti dal turismo, di sceglierla come meta per le vacanze. Purché vi sia una prenotazione. Uguale la Slovenia che aprirà dal 26 maggio a tutti i cittadini europei dove sarà obbligatoria la prenotazione in un hotel, ma non il certificato medico. L’unico Paese baltico che accoglie gli stranieri è la Lettonia. L’Albania riapre dal 1° giugno e la Serbia è già raggiungibile dallo scorso 22 maggio. Metà giugno per quanto riguarda il Kosovo.

Obbligo di quarantena in Gran Bretagna

Chi dall’8 giugno vorrà andare nel Regno Unito, dovrà tenere presente che sarà sottoposto all’obbligo di quarantena per due settimane. Se si rifiuta deve sborsare 1.000 sterline di sanzione, circa 1.100 euro. A lui la scelta se ne valga la candela. Anche Irlanda, Bulgaria e Macedonia del Nord impongono la quarantena, ma solo ad alcuni stranieri. Tra cui noi italiani, ovviamente. L’Islanda è ancora incerta sul da farsi. Vorrebbe imporre la quarantena di 15 giorni agli stranieri, ma si rende conto che potrebbe essere controproducente. Si starebbe quindi pensando a un tampone all’arrivo, oltre, probabilmente, all’App di tracciamento da scaricare sul telefono.

Insomma, prima di metterci in viaggio informiamoci bene se ci sono stati cambiamenti decisionali nel Paese che vogliamo raggiungere.

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