Cronache

L'imam del Cairo da Bergoglio: "L'islam non c'entra niente col terrorismo"

Lo storico incontro in Vaticano. Il Grande imam di al Azhar: "Francesco è un uomo di pace". Ma nega che l'islam abbia a che fare con il terrorismo

L'imam del Cairo da Bergoglio: "L'islam non c'entra niente col terrorismo"

Le religioni debbono condannare il terrorismo e la violenza. Lo storico abbraccio in Vaticano tra papa Francesco e il grande imam di al Azhar, Ahmad al Tayyib, ha suggellato oggi questa affermazione comune. Dopo dieci anni di "gelo" seguiti alla Lectio Magistralis di papa Bendetto XVI a Ratisbona, i due leader più autoreveoli delle confessioni religise che nel mondi hanno il maggior numero di fedeli, qualla cattolica tra i cristiani e quella sunnita tra i musulmani, si sono ritrovati anche nella comune preoccupazione per la situazione del Medio Oriente e in particolare per le sofferenze dei cristiani che vi risiedono.

"Il terrorismo esiste, ma l'islam non ha niente a che fare con questo terrorismo e questo vale per gli Ulema musulmani e per i cristiani e musulmani in Oriente. E quelli che uccidono i musulmani, e uccidono anche i cristiani, hanno frainteso i testi dell'Islam sia intenzionalmente sia per negligenza". In una ampia intervista ai media vaticani, dopo l'udienza di ieri con il Santo Padre, al Tayyb ha detto che "l'islam e il cristianesimo non hanno nulla a che vedere con quelli che uccidono". "Abbiamo chiesto all'Occidente - ha continuato l'imam - di non confondere questo gruppo deviato e fuorviato con i musulmani e abbiamo detto con una sola voce, musulmani e cristiani, che siamo padroni di questa terra e siamo partner e ognuno di noi ha diritto a questa terra". E, proprio affrontando l'emergenza dell'immigrazione e il dramma della compravendita delle donne nel nome dell'islam, l'imam non ha voluto che la questione venisse presentata come una persecuzione nei confronti dei cristiani in Oriente. "Al contrario - ha messo in chiaro - ci sono più vittime musulmane che cristiane, e noi tutti subiamo insieme questa catastrofe. In breve vorrei concludere su questo punto dicendo che non possiamo colpevolizzare le religioni a causa della deviazione di alcuni dei loro seguaci, perchè in ogni religione esiste una fazione deviata che ha alzato il vessillo della religione per uccidere nel suo nome".

Durante l'intervista al Tayyib, che in Italia ha sollevato parecchie polemiche per le sue posizioni pesantemente antisemite, ha apertamente lodato papa Francesco definendolo "un uomo di pace" che "segue l'insegnamento del cristianesimo che è una religione di amore e di pace". Prima di arrivare allo storico abbraccio di ieri al Tayyib ha seguito a lungo il pontificato di Bergoglio: "Abbiamo visto che è un uomo che rispetta le altre religioni e dimostra considerazione per i loro seguaci, è un uomo che consacra anche la sua vita per servire i poveri e i miseri e che si prende la responsabilità delle persone in generale".

"Tutte queste sono qualità che condividiamo con lui e per questo ci siamo sentiti desiderosi di incontrare quest'uomo per lavorare insieme per l'umanità in questo vasto campo comune".

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