Cronache

Il Papa: "Monache di clausura non si 'perdano' su Facebook"

Il messaggio è contenuto nella Costituzione apostolica pubblicata oggi. Ai monasteri Papa Francesco raccomanda: "Non arruolate straniere solo per sopravvivenza"

Il Papa: "Monache di clausura non si 'perdano' su Facebook"

Chiudete Facebook e pregate per rifugiati, migranti e poveri. È il monito di Papa Francesco indirizzato alle monache di clausura contenuto nella Costituzione apostolica "Vultum Dei quaerere" ("La ricerca del volto di Dio) pubblicata oggi. Allo stesso tempo il Papa invita i monasteri a non reclutare donne straniere solo per "sopravvivenza". Nei monasteri di clausura femminili gli strumenti della "cultura digitale", scrive Bergolio, "possono essere utili per la formazione e la comunicazione", ma l'uso di questi strumenti deve essere guidato da un "prudente discernimento affinchè siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione dalla vita fraterna in comunità, nè danno per la vostra vocazione, nè ostacolo per la vostra vita interamente dedita alla contemplazione".

Quindi sì ai social se usati per evangelizzare. No, invece alla arruolamento di candidate straniere con l'unico fine di salvaduardare la sopravvivenza del monastero. "Dato l'attuale contesto socio-culturale e religioso - spiega il Papa -, i monasteri prestino grande attenzione al discernimento vocazionale e spirituale, senza lasciarsi prendere dalla tentazione del numero e della efficienza; assicurino un accompagnamento personalizzato delle candidate e promuovano per loro percorsi formativi adeguati, fermo restando che alla formazione iniziale e a quella dopo la professione temporanea si deve riservare un ampio spazio di tempo, per quanto possibile non inferiore a nove anni, né superiore a dodici".

Il Papa nella Costituzione apostolica scrive poi un appello agli uomini e alle donne che si sono dedicati alla vita monastica. "Pregate e intercedete per tanti fratelli - si legge nel documento - e sorelle che sono carcerati, migranti, rifugiati e perseguitati, per tante famiglie ferite, per le persone senza lavoro, per i poveri, per i malati, per le vittime delle dipendenze, per citare alcune situazioni che sono ogni giorno più urgenti".

Nel documento Papa Francesco mette in guardia monaci e suore dalle "varie tentazioni, per cui la vostra contemplazione può diventare terreno di combattimento spirituale, che voi sostenete coraggiosamente a nome e a beneficio della Chiesa intera, che vi sa sentinelle fedeli, forti e tenaci nella lotta". "Tra le tentazioni più insidiose per un contemplativo, ricordiamo - scrive Francesco - quella chiamata dai padri del deserto 'demonio meridiano': è la tentazione che sfocia nell’apatia, nella routine, nella demotivazione, nell’accidia paralizzante. Come ho scritto nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, questo porta lentamente alla psicologia della tomba, che poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo.

Delusi dalla realtà, dalla Chiesa o da se stessi, vivono lacostante tentazione di attaccarsi a una tristezza dolciastra, senza speranza, che si impadronisce del cuore come il più prezioso degli elisir del demonio".

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