Economia

Negozi chiusi per legge in 12 festività

La «guerra delle vetrine» torna d'attualità. E tra le priorità del governo Renzi, che punta a rimettere mano alla deregulation degli orari di apertura dei negozi introdotta dall'esecutivo Monti con il decreto Salva-Italia. In sostanza, alla normativa attuale che permette di scegliere quando e come restare aperti le domeniche e nei giorni di festa, sta per sostituirsi un nuovo calendario che prevederà dodici giorni di chiusura obbligatoria per tutti gli esercizi commerciali (non per i pubblici esercizi) in concomitanza con le dodici maggiori festività civili e religiose.
Questo è quanto sta cercando di far passare una parte del Pd attraverso la proposta del relatore Angelo Senaldi con un decreto di legge ad hoc. Il testo sbarcherà oggi alla X Commissione Attività produttive della Camera, innescando sicure polemiche. E una dura battaglia. Almeno a giudicare dalle indiscrezioni che arrivano da Roma e che vedono i partiti spaccati (anche al loro interno) sul tema. «Stiamo cercando di discutere per evitare un ritorno al passato - spiega al Giornale Alberto Bombassei, componente della Commissione - e non compromettere gli sforzi fatti sin qui che semplificano il settore, favoriscono l'occupazione giovanile e lasciano liberi i commercianti di muoversi come vogliono».

Su posizioni più nette Mario Resca, presidente di Confimprese: «Sarebbe un grave errore fare un passo indietro: tornare a normare le aperture domenicali, è un'ingerenza nel sistema della libera concorrenza, mentre tenere aperti i negozi dà la possibilità di creare posti di lavori in un momento drammatico dell'economia italiana».SoF

Commenti