Economia

Stress test, bene quattro italiane,. Bocciata Mps

Quattro delle cinque banche italiane sottoposte agli stress test dell'Autorità Bancaria Europea banche (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e UBI Banca) hanno superato la verifica dello "scenario avverso". Bocciatura per Mps

Stress test, bene quattro italiane,. Bocciata Mps

Quattro banche italiane ce l'hanno fatta. Una però non è riuscita a superare gli stress test della Bce. Lo indica la Banca d’Italia nell’approfondimento pubblicato sul sito internet istituzionale. La banca "bocciata" è il Monte dei Paschi di Siena, il cui cda poco fa ha approvato il piano sofferenze e aumento di capitale, con il via libera della Bce.

"Nonostante la severità dell’esercizio e le forti tensioni degli ultimi anni", scrive via Nazionale, quattro "mostrano una buona tenuta": l’impatto ponderato sul capitale Cet1 nello scenario avverso è pari a 3,2 punti percentuali a fronte del 3,8% della media del campione Eba. Con Monte dei Paschi, bocciato nello scenario avverso, l’impatto in termini ponderati è di 4,1 punti percentuali.

Per UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e Ubiu Banca, l'impatto ponderato sul capitale (Cet1) derivante dallo scenario avverso è pari a 3,2 punti percentuali (a fronte del 3,8% campione Eba).

Fari accesi sul Mps

Se si realizzasse lo scenario economico avverso definito dall’Eba per gli stress test 2016, il Cet1 di Mps passerebbe da un Cet1 nel 2015 del 12,01% a un Cet1 a -2,23% nel 2018. Se si tiene conto delle nuove misure regolamentari che entreranno definitivamente in vigore entro il 2019 arriverebbe a -2,44%. Tra i 51 istituti sottoposti dall’Eba allo stress test, Mps è la banca che evidenzia la situazione peggiore con un Cet1 in caduta del 14,23% (di 14,51% se si tiene conto delle misure regolamentari al 2019).

Il giudizio della Banca d'Italia

"Nonostante la severità dell’esercizio e le forti tensioni degli ultimi anni", spiega la Banca d’Italia in una nota, "quattro delle cinque principali banche italiane comprese nel campione Eba mostrano una buona tenuta. Per queste banche (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e Ubi Banca) l’impatto ponderato sul capitale (Cet1) derivante dallo scenario avverso è pari a 3,2 punti percentuali a fronte del 3,8 per cento della media del campione Eba. Comprendendo anche il Monte dei Paschi, l’impatto sarebbe, in termini ponderati, di 4,1 punti percentuali". Il Monte dei Paschi di Siena, che supera il test nello scenario di base, prosegue via Nazionale, "mostra nello scenario avverso un risultato negativo. Bankitalia ricorda però anche che il cdadi Mps ha oggi deliberato un piano che prevede la cessione dell’intero portafoglio di crediti in sofferenza e un aumento di capitale fino a 5 miliardi, che consentirà di incrementare significativamente gli accantonamenti sui restanti crediti deteriorati. Per effetto di tale operazione, la banca deterrà prestiti deteriorati - ma non in sofferenza - in linea con quelli medi del sistema bancario italiano. Il patrimonio di Vigilanza della banca si manterrà sugli attuali livelli e la redditività potrà risentire di miglioramenti sia sul fronte dei costi della provvista e del credito sia su quello del rendimento dell’attivo e della liquidità".

Bce: le banche sono più resistenti

Le banche dell’Eurozona, nel corso degli stress test condotti dall’Eba, hanno mostrato una maggiore capacità di assorbire shock economici rispetto all’esercizio condotto nel 2014. Lo scrive la Bce in una nota, nella quale sottolinea che le 37 banche vigilate direttamente da Francoforte hanno subito, nello scenario più avverso, un consumo medio di capitale Cet1 pari a 3,9 punti percentuali. Il ratio Cet1 medio si attesta al 9,1%, più elevato rispetto ai risultati degli stress test del 2014.

I risultati degli stress test, sottolinea la Bce, "dimostrano che le banche dell’area dell’euro sono diventate più resistenti» e che «le attese in termini di richieste di capitale di vigilanza resteranno nel complesso stabili rispetto al 2015".

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