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Mosca, licenziato il ceo del "Facebook russo". Al suo posto filo - Putin

Pavel Durov lascia Vkontakte. Ma denuncia: "Volevano i dati degli organizzatori del movimento Euromaidan"

Mosca, licenziato il ceo del "Facebook russo". Al suo posto filo - Putin

Cambio ai vertici per Vkontakte, il social network più diffuso in Russia: il fondatore e ceo Pavel Durov è stato licenziato. Ufficialmente per una questione burocratica (un mese fa avrebbe inviato una lettera di dimissioni mai ritirate), ma la verità raccontata dal 29enne pietroburghese è un'altra: al suo posto, infatti, sarebbero stati messi due stretti alleati di Putin.

Effettivamente il primo aprile lo stesso Durov aveva annuciato di voler lasciare il "Facebook russo", ma poi aveva parlato di uno scherzo. Oggi sostiene di aver saputo del licenziamento dai media e accusa il Cremlino: "A giudicare dalle notizie, come risultato del mio rifiuto pubblico della settimana scorso, sono stato licenziato da ceo di Vkontate", ha scritto nella sua bacheca, "Vkontakte passa così sotto il completo controllo di Igor Sechin e Alisher Usmanov". Il primo a capo del colosso energetico Rosneft e il secondo, già azionista di maggioranza della società, è l'uomo più ricco di Russia. 

La settimana scorsa, Durov aveva denunciato pubblicamente le pressioni ricevute, a fine 2013, dai servizi segreti di Mosca per rivelare i dati personali degli account degli organizzatori del movimento Euromaidan.

Il giovane milionario aveva negato la cessione dei dati ed era arrivato al punti di cedere l'ultimo 12% di 12% di Vkontakte, pur rimandendone a capo: "Da dicembre 2013 non ho più proprietà, ma mi è rimasto qualcosa di più importante: la coscienza pulita e gli ideali che sono pronto a difendere", aveva dichiarato.

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