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Il Gp di Malesia finisce in tragedia Muore Simoncelli: aveva solo 24 anni

Al secondo giro di gara Simoncelli cade in curva e perde il casco. Urta violentemente con le moto di Valentino Rossi e Colin Edwards. Pochi minuti dopo l'annuncio: "È morto" L'incidente - L'ultimo saluto di Marco ai tifosi - La passione per rally e moto da cross - Il popolo di Facebook ricorda Marco - Audio commento di Benny Casadei Lucchi

Il Gp di Malesia finisce in tragedia Muore Simoncelli: aveva solo 24 anni

Sepang - E' morto a 24 anni il pilota Marco Simoncelli. Un gravissimo incidente lo ha coinvolto assieme a Colin Edwars (Yamaha) e Hiroshi Aoyama (Honda). Simoncelli è rimasto a terra e senza casco. La gara è stata cancellata.

Il pilota della Honda, dopo aver perso l’avantreno ed essere caduto a terra, è stato travolto. Le immagini hanno immediatamente fatto pensare al peggio: Sic steso a terra in pista in posizione supina e a viso scoperto. Valentino Rossi, anch’egli coinvolto nell’incidente, è tornato nel proprio box ed è apparso molto preoccupato. Simoncelli è stato soccorso direttamente nel centro medico del circuito, ma non c'è stato nulla da fare. Il padre di Marco Simoncelli ha chiesto che gli organi del figlio fossero donati. Non è però possibile acconsentire all'espianto perché il pilota è arrivato al centro medico già in arresto cardiaco.

Nel centro medico del circuito è stata provata la rimanimazione ma il pilota era già in arresto cardiocircolatorio. Simoncelli era nato a Cattolica il 20 gennaio 1987. Aveva iniziato a correre prestissimo, ad appena sette anni, con le minimoto. Nel 2002 aveva debuttato nel Motomondiale, classe 125 nel gran premio della Repubblica Ceca nel team dell'Aprilia CWF - Matteoni Racing.Nel 2008 si era laureato campione del mondo nella categoria 250cc.

Soprannominato Supersic Lo strano nomignolo con cui era conosciuto derivava dall'abbreviazione del suo cognome nella grafica tv della classifica, durante le corse, che abbreviata è "Sic".Intanto adesso già si cerca di capire quale sia stata la causa tecnica dell'incidente mortale di Simoncelli. L'ex pilota e campione del mondo Giacomo Agostini parla dei pneumatici delle moto che vengono progettati per resistere per tutta la durata della gara con prestazioni al limite. "Bisogna fermarsi con questi progressi e vedere di fare le cose come un pò di anni fa, senza andare agli estremi. La gomma ha una colpa, ma siamo anche noi piloti - spiega Agostini - ad avere la colpa a volere che le gomme vadano al massimo per tutta la gara, osserva. Ai miei tempi la gomma si degradava, calava e si arrivava tutti al traguardo con le stesse condizioni".

Analizzando meglio le immagini, si nota come sulla scivolata all’origine dell’incidente mortale, la moto del pilota italiano sia ulteriormente slittata in modo anomalo in pista: la perdita di aderenza della ruota anteriore dovrebbe infatti spedire moto pilota all’esterno della curva, e non dalla parte opposta sulla traiettoria delle altre moto in arrivo, come invece è successo. Una delle cose che potrebbe non aver funzionato è il controllo della trazione della sua Honda: il sistema elettronico potrebbe aver letto lo scivolare del pneumatico posteriore come una anomalia, anche per il fatto che il pilota di Coriano non ha lasciato del tutto cadere la moto. Correggendo dunque questa anomalia, il sistema ha sostanazialmente fatto riprendere il moto della ruota in linea con la velocità dell’asfalto. E dunque nel senso sbagliato. Dopo le note tecniche e meccaniche è anche necessario capire come fosse protetto il corpo di Simoncelli durante l'urto.

Tra tutte le parti del corpo che i piloti proteggono, quella rimasta più esposta è di certo il collo. Nonostante l’introduzione dell’airbag nelle tute (e Simoncelli l’aveva), è praticamente impossibile proteggere la regione cervicale se si viene investiti. Domani verrà disposta l'autopsia sul corpo del povero Sic, per capire meglio cosa è successo in questa maledetta domenica.

FOTO - MARCO SIMONCELLI, MOTO, RICCIOLI E ALLEGRIA

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