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Imu, allarme dei Caf: "Rischio caos"

Il saldo del pagamento, fissato per il 17 dicembre, mette in difficoltà i contribuenti. I Caf: criticità per le proroghe ai Comuni. E chiedono a Monti di far slittare al 31 dicembre l'ultima rata

Imu, allarme dei Caf: "Rischio caos"

Che sia la tassa più odiata lo si vede dalla trasversalità delle polemiche e lamentele che ha incassato da quando è stata introdotta dal governo Monti. L'Imu non piace a nessuno. Né ai politici (soprattutto quelli del Pdl e della Lega, anche se il Pd e persino Grillo hanno alzato la voce) né ai cittadini. Ma i motivi di avversione non sono soltanto economici. Perché oltre all'aggravvio che l'ex Ici comporta nei bilanci famigliari, la tassa porta con sé problemi logistici e applicativi di non poco conto.

Problemi che più volte i Comuni e i Caf hanno provveduto a evidenziare. Nell'aprile scorso, l'Anci fece notare all'esecutivo che le stime di gettito previsto fossero sbagliate e sovrastimate. Mancavano 2,2 miliardi di euro. Non proprio spiccioli. Il presidente dell'Anci, Graziano Del Rio, paventò il rischio di tensioni sociali al pagamento della prima rata.

Tensioni sociali che, per fortuna, non si verificarano, anche se il malcontento di sindaci e contribuenti continuava a serpeggiare. Qualche mese dopo, arrivò la denuncia dei Centri di assistenza fiscale che, in una lettera inviata al ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, lamentavano un grande disagio per l'assenza di indicazioni sulle modalità di pagamento dell'Imu.

Oggi, la Consulta dei Caf è tornata nuovamente alla carica. E ha denunciato come il saldo del pagamento dell’Imu fissato per il 17 dicembre rischi di mettere in difficoltà i contribuenti. I Caf parlano di "criticità evidenti" per la proroga concessa ai Comuni per le delibere delle aliquote e chiedono di spostare la scadenza al 31 dicembre.

I Comuni hanno tempo fino al 31 ottobre per deliberare le aliquote definitive sulle quali ricalcolare l’imposta (l’acconto è stato infatti pagato sulle aliquote base); hanno poi altri 30 giorni di tempo per pubblicare la delibera. Per affrontare in tempo la questione, i Caf hanno inviato agli 8mila Comuni "una precisa richiesta al fine di ottenere le delibere e i regolamenti approvati nonché eventuali altre informazioni che consentissero di anticipare ed agevolare l’inserimento delle aliquote per il calcolo del saldo, la stampa dei modelli di versamento e la consegna al cittadino. Ad oggi, hanno dato seguito alla richiesta poco meno di 1.500 Comuni (18% sul totale)".

Insomma, all'appello mancano più di 6mila Comuni e resta "poco più di un mese per reperire migliaia di delibere, di regolamenti e di capitolati esterni, inserire le aliquote nelle procedure di calcolo dopo aver superato le molteplici problematiche interpretative in merito alla loro applicazione, problematiche che, peraltro, sono state già sottoposte al Ministero in diverse occasioni senza alcun riscontro", tuona la Consulta dei Caf.

Che poi solleva un altro problema: "A poco più di un mese dalla scadenza fissata non è stato ancora approvato il modello di dichiarazione". Considerati questi ostacili, la Consulta dei Caf si è appellata al governo chiedendo che il termine di presentazione della dichiarazione Imu venga fissato entro
90 giorni dalla data di pubblicazione del modello e delle relative istruzioni; che venga fissato un termine unico per la presentazione della dichiarazione Imu, allineandolo a quello previsto per la dichiarazione dei redditi (30 settembre), e che sia previsto uno slittamento al 31 dicembre 2012 per il saldo senza applicazione di sanzioni.

Adesso bisognerà vedere se, anche questa volta, Monti farà orecchie da mercante o meno.

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