Politica

Da Milano a Bari per picchiare: presi 5 naziskin

Bepi Castellaneta

da Bari

L’assalto è scattato poco prima dell’alba, ed è stato un blitz in piena regola contro la «Taverna del Maltese», un pub di via Nicolai, nel centro di Bari, storico locale dei giovani di sinistra della città: loro, ragazzi di estrema destra armati di catene e spranghe, hanno tentato di fare irruzione ma i clienti hanno fatto appena in tempo a barricarsi all’interno riuscendo a rimanere al sicuro fino all’arrivo della polizia, che è sopraggiunta poco dopo. Alla fine, sono stati arrestati Claudio Armenti, 21 anni, di Toritto, in provincia di Bari, ed Emanuele Bisogni, 18 anni, di Milano; altri tre invece sono stati sottoposti a fermo: sono Francesco De Rosalia, 28 anni, barese ma residente a Milano da quattro mesi, Daniela Casagrande, 22 anni (anche lei vive a Milano), Emma Soldati, 19 anni, di Opera (Milano); un altro complice, un ragazzo di sedici anni, è stato denunciato.
Si è trattato di una vera e propria spedizione punitiva organizzata da quello che viene considerato un gruppo di naziskin. «Un fatto preordinato anche se la circostanza che alcuni provengano da fuori potrebbe essere occasionale», commenta il questore Francesco Gratteri facendo riferimento ai giovani arrivati in Puglia dal Nord Italia: si tratta di studenti universitari, figli di professionisti, gente di buona famiglia, ragazzi che si sono ritrovati a Bari per le vacanze di Natale.
Di certo la scelta della «Taverna del Maltese» è stata una decisione pianificata nei minimi dettagli perché da tempo quel locale è uno dei luoghi maggiormente frequentati dalla sinistra barese. E così intorno alle 4,30 del mattino il gruppo si è presentato dinanzi all’ingresso; secondo la ricostruzione della polizia, due di loro erano a volto coperto: il gestore del pub ha dato un’occhiata alle immagini filmate dalle telecamere di sicurezza e non ha aperto. A quel punto è scattato l’assalto: prima i calci contro la porta per tentare di aprirsi un varco, poi la decisione di abbassare la saracinesca, per mettere in trappola le quaranta persone ammassate all’interno sbarrando qualsiasi via di fuga. Infine, decine di svastiche e scritte offensive lasciate con la vernice spray.
Nel frattempo è scattato l’allarme. E nel giro di pochi minuti è arrivata la polizia. Il gruppo ha tentato di fuggire, qualcuno ha cercato di disfarsi delle armi. Ma è stato inutile: due sono stati bloccati subito, gli altri la mattina dopo. Nei loro confronti il magistrato inquirente, il sostituto procuratore Gaetano De Bari, ipotizza i reati di sequestro di persona, danneggiamento e violazione della legge sulla discriminazione razziale, etnica e religiosa. Le indagini sono andate avanti. Nel corso di una perquisizione in casa di uno degli arrestati, Armenti, gli agenti hanno trovato quattro pugnali e munizioni per armi da guerra.
Non è la prima volta che a Bari si verificano aggressioni di matrice politica. Da tempo in diversi quartieri della città si respira un clima di alta tensione e per fronteggiare il fenomeno la procura ha aperto un’inchiesta facendo luce su una serie di scontri e pestaggi che si sono accavallati nel corso dei mesi.

Nelle indagini sono rimaste coinvolte tredici persone ritenute vicine al movimento di estrema destra Forza Nuova.

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