Cronaca locale

Addio Trenord: due società si dividono i treni lombardi

Ufficiale la separazione dopo 7 anni di "matrimonio": ecco l'accordo per dire basta a ritardi e cancellazioni

Addio Trenord: due società si dividono i treni lombardi

1. IL VERTICE E IL DIVORZIO

Il futuro del trasporto pubblico lombardo è stato deciso nel corso di un incontro fra il presidente della Regione, Attilio Fontana, e l'ad di Fs Renato Mazzoncini. Obiettivo: «Superare gli attuali assetti gestionali». Decisione ufficiale: «Si va verso una gestione separata del servizio di trasporto ferroviario regionale».

2. L'ACCORDO CONSENSUALE

L'assetto societario attuale di Trenord è questo: 50% in mano a Trenitalia, 50% al Gruppo Fnm (partecipata al 57,57% da Regione Lombardia). Il nuovo assetto prevede due diverse imprese ferroviarie: una controllata da Fnm e una da Trenitalia. Il servizio sarà ripartito in questo modo: le linee in mano alla nuova società regionale saranno il 45%, mentre Trenitalia gestirà il 55% del servizio. Da una parte i 300 chilometri di rete Fnm, le tratte suburbane, il passante e il Malpensa Express, dall'altra le linee «regionali».

3. I TEMPI E LE DIFFICOLTÀ

L'operazione non sarà semplice: i depositi, i centri manutenzione, le biglietterie, ma anche il sito internet e le app. Tutto dovrà essere rivisto senza impatti sui clienti e sulla vita concreta dei pendolari con i loro abbonamenti. Entro il 30 di luglio sarà sottoscritto un accordo quadro per definire dettagliatamente le fasi del percorso che attiverà tre gruppi di lavoro. Obiettivo è chiudere entro la fine dell'anno.

4. «RESPONSABILE SARÀ LA REGIONE»

La responsabilità del servizio cadrà sempre, in definitiva, sulla Regione, per via del controllo sulla «sua» società o del contratto di servizio con Trenitalia. Lo ha spiegato ieri lo stesso governatore Fontana spiegando l'operazione. E commentando il pericolo di possibili rimpalli, Fontana ha garantito: «È un rischio che non si corre. Credo che al di là se sia una tratta gestita dalla nuova Trenord o da Trenitalia, la responsabilità sarà sempre del presidente della Regione».

5. L'OK DI MILANO E L'ATM

Il sindaco Beppe Sala non ha bocciato l'accordo: «Me ne aveva parlato il presidente Attilio Fontana», «se è un modo per chiarire i ruoli, certamente per me va bene». «Io terrei a valorizzare la nostra presenza, quindi sono contento di aver potuto prolungare il servizio di Atm, poi vedremo» ha concluso sibillino. In molti hanno pensato a un possibile accordo, di cui molto si è parlato nel 2017, per la fusione tra Ferrovie Nord Milano, Fs, Ferrovie dello Stato e Atm, controllata del Comune.

6. LA PUNTUALITÀ È IN RITARDO

Il servizio vive un momento molto critico. Nel bilancio 2017 si attestava che il ritardo medio ponderato per passeggero fosse sceso da 4,1 a 3,7 minuti e le soppressioni sono calate del 5%. La situazione sta peggiorando. Il tasso di puntualità a 5 minuti sull'intera giornata nel 2017 era del 79% (78 all'ora di punta). Nel primo trimestre 2018 si è passati al 77% e al 68% nell'ora di punta. Nel 2017, sull'intera rete, le soppressioni al giorno sono state 53. Nel primo trimestre del 2018 si è toccata quota 112 soppressioni al giorno.

7. UNA FLOTTA VECCHIA

La vetustà della flotta ha un impatto fortemente negativo. Un anno fa la ad di Trenord Cinzia Farisè ha scritto alla Regione per denunciare il fatto che la vetustà avesse raggiunto «limiti insostenibili» su alcune flotte, tanto da comportare «il rilevante rischio di non poter più assicurare nel breve medio periodo il servizio su alcune linee». Il 40% della flotta di Trenord ha più di 35 anni, questi per la società regionale sono i treni dati in «affitto» da Tranitalia. Con la separazione, il rischio potrebbe quindi gravare in modo diverso fra le due società e le varie linee. Nel quadrante ovest, per esempio, quello più legato a Fnm, le situazioni critiche si limitano a una linea.

8. L'ASSENTEISMO

Il tasso di assenteismo ha toccato il 10% (era all'8 nel 2017). Ne ha parlato il Corriere della Sera dando conto di una lettera di Trenord al sindacato. E ogni giorno da 45 a 50 treni non partono per questo motivo: «Impossibile formare gli equipaggi che garantiscono la circolazione».

9. IL MANAGEMENT

L'accordo porterà inevitabilmente a un cambio immediato di governance di Trenord con decadenza di tutti i Patti parasociali e quindi con autonomia da parte del nuovo ad per costruire un nuovo management.

10. DUE CONTRATTI DI SERVIZIO

La Regione come ente regolatore dovrà andare a stipulare due contratti di servizio differenti.

L'Autorità di regolamentazione dei Trasporti proprio ieri ha pubblicato la delibera 66 adottata il 5 luglio che introduce metodi e criteri nuovi.

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