Cronaca locale

Blitz nel supermarket della droga Sgominata la Gomorra di Cinisello

Una famiglia di San Severo (Foggia) ha costruito un impero sullo spaccio

Assaggiatori, pusher e i corrieri. Ciascuno con ruoli ben precisi e turni di lavoro rigidamente prestabiliti. Se fosse stata un'impresa legale, sarebbe stata un'azienda modello, come sottolinea il gip Alfonsa Maria Ferraro nell'ordinanza di custodia cautelare che ha riguardato 32 persone (31 italiani e un egiziano) accusate di aver dato vita a un' associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di cocaina sotto i portici delle case Aler, alti edifici nel quartiere Sant'Eusebio, a Cinisello Balsamo, note come i «Palazzi».

Le indagini sono iniziate nel 2011 per contrastare l'attività di spaccio ai Palazzi, una serie di alti edifici di proprietà dell'Aler, in degrado e in parte abusivamente occupati. L'operazione è stata svolta in maniera congiunta dal commissariato di Cinisello Balsamo e dalla squadra mobile di Milano. Le ordinanze sono state emesse dalla divisione antimafia. L'organizzazione, in mano alle famiglie mafiose di San Severo (Foggia), da tempo gestiva il mercato della cocaina e la distribuiva nel Nord Milano: sono state registrate 200-250 cessioni quotidiane, per un totale di 5 chili di cocaina al giorno. Il gruppo era operativo tutti i giorni, con un turno pomeridiano e uno serale, entrambi divisi in sotto turni.

Al vertice c'era Luca Guerra, oggi 26enne ma attivo da almeno sei anni. La cessione della cocaina avveniva soprattutto tra i portici dei palazzi. Tra gli arrestati ci sono almeno 3 persone ritenute al livello di Guerra, quindi 5 vedette, 4 spacciatori, 3 assaggiatori tra cui uno, infallibile, chiamato «Palla di Lardo», il cui giudizio era insindacabile.

Queste figure erano importanti, hanno spiegato gli inquirenti perché il gruppo di pusher spacciava cocaina dopo averla ricevuta da vari fornitori di cui voleva di volta in volta verificare la qualità.

Tra gli arrestati anche una cassiera, un intermediario, tre corrieri e tre fiancheggiatori. Tra i fornitori individuati c'è anche Umberto Cristello, fratello del capo 'ndranghetista di Seregno ucciso negli scorsi anni. Durante gli arresti presso la casa della madre 45enne di Guerra, Grazia Menischetti, anche lei tra gli arrestati, sono stati trovati 25mila euro nascosti nel muro. In totale l'operazione ha portato al sequestro di 50mila euro.

Lo spaccio ai Palazzi di Cinisello era noto da tempo: è un'attività florida e organizzata. Già dal 2011 il commissariato aveva avviato indagini in merito.

RC

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