Cronaca locale

Fatima condannata in Appello a 9 anni: è stata la prima "foreign fighter" italiana

La giovane di Inzago partita per lo Stato islamico, non è mai tornata

Fatima condannata in Appello a 9 anni: è stata la prima "foreign fighter" italiana

È probabile che lei, Fatima, la prima foreign fighter italiana, non verrà mai a sapere della condanna. Nessuno può dire dove si trovi ora e neppure se sia viva. Ma ieri la Corte d'assise d'appello ha confermato per Maria Giulia Sergio, diventata Fatima da quando ha abbracciato la causa dell'Isis, la pena inflitta in primo grado nel dicembre 2016 per terrorismo internazionale: nove anni di carcere. Confermate anche le condanne dei coimputati della 30enne nata a Torre del Greco e residente da anni con la famiglia a Inzago, nel Milanese. Si tratta del marito, della donna che l'ha indottrinata, della nuora e della suocera.

La famiglia Sergio - oltre a Maria Giulia, la sorella maggiore Marianna, il padre Sergio e la madre Assunta Buonfiglio - era finita tutta a processo. Ieri la nuova sentenza per il gruppo di combattenti latitanti. La Corte presieduta da Maria Grazia Bernini ha condannato a dieci anni l'albanese Aldo Kobuzi, il marito di Fatima partito con lei per la Siria nell'autunno del 2014. Confermati inoltre i nove anni a Haik Bushra, la donna canadese che si troverebbe in Arabia Saudita che avrebbe fatto convertire le sorelle Sergio e le avrebbe introdotte al fanatismo jihadista, e gli otto anni a Donika Coku e Serjola Kobuzi, madre e sorella di Aldo Kobuzi. Anche loro si troverebbero nei territori dell'ormai ex Califfato. I giudici hanno accolto tutte le richiesta del sostituto pg Nunzia Ciaravolo. Che nella requisitoria ha definito Fatima una «fanatica convinta», con un ruolo chiave nel convincere padre, madre e sorella a raggiungerla in Siria. Secondo le indagini coordinate dall'allora procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Paola Pirotta, via Skype la ragazza raccontava del proprio addestramento con le armi e faceva insistenti discorsi alla famiglia sulla necessità del viaggio, dicendo tra l'altro: «Noi qui ammazziamo i miscredenti, tagliamo le teste e conquisteremo Roma». I Sergio erano pronti alla partenza, scongiurata con il loro arresto nel luglio del 2015. Marianna Sergio è stata condannata in Appello a cinque anni e quattro mesi con il rito abbreviato e si trova in carcere.

La madre è morta prima del processo in Tribunale, mentre il padre, condannato in primo grado a quattro anni, è morto alcuni mesi fa.

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