Cronaca locale

La fotografia è di moda Tutti gli artisti di Vogue

Quattro giorni di scatti d'autore, incontri e film A Palazzo Reale la retrospettiva su Paolo Roversi

Pamela Dell'Orto

C'è la visione poetica di Paolo Roversi a Palazzo Reale, e ci sono i temi politici affrontati allo spazio Base. Ci sono i dibattiti, le mostre con gli scatti dei nuovi talenti, e le proiezioni di film visionari in bilico fra arte e moda. Benvenuti alla seconda edizione del Photo Vogue Festival, lanciato e ideato lo scorso anno da Vogue Italia, il mensile che ha elevato il connubio tra moda e fotografia a livello di arte.

Da oggi fino al 19 novembre sono 30 gli appuntamenti fra mostre e dibattiti nei luoghi simbolo di Milano tutti aperti al pubblico (e gratuiti). Ieri sera l'inaugurazione della mostra «Storie» di Paolo Roversi a Palazzo Reale. Una personale che racconta il lavoro del celebre fotografo attraverso 9 stanze tematiche ed esplora i diversi volti del suo lavoro. «Sono tante piccole mostre, e ogni foto è una piccola storia che rappresenta un capitolo del mio lavoro e della mia vita», racconta l'artista che ha appena compiuto 70 anni. Così si entra nel suo studio e si attraversano diversi mondi: dai profili poetici di una modella di nome Gemma, fino ai ritratti ipercontemporanei di Rihanna passando attraverso le sperimentazioni sulle ombre e i racconti fiabeschi.

«La moda? È tutt'altro che frivola. È il primo modo di comunicare noi stessi agli altri, è cultura, e dietro c'è molto altro», spiega Alessia Glaviano, direttrice del Festival. Ecco allora «Fashion and Politics», la mostra a Base, in via Bergognone, sulle implicazioni politiche e sociali della moda, ecco le foto delle over 70 già apparse sul mensile, ed ecco i tanti interrogativi sollevati da incontri e dibattiti: «La moda può occuparsi anche di altro? Possiamo criticare il nostro stesso sistema attraverso la fotografia? Spero che questo sia l'inizio di un dialogo», prosegue Glaviano. E poi c'è lo scouting: sono 18 i giovani fotografi da tutto il mondo selezionati da Vogue Italia che esplorano diversi temi, perché «Vogue non è soltanto moda è un modo di vivere. Le foto vanno dall'arte ai reportage: abbiamo voluto che ci fosse un dialogo tra tutti i generi fotografici».

Ecco allora le proiezioni che spaziano dalla moda all'arte: dal film di Robert Frank fino alla pellicola visionaria e astratta di Pierre Debusschere. «Vorrei cercare di aprire un dialogo e uno spazio sia fisico che virtuale per fare cultura», conclude Alessia Glaviano.

E le occasioni in questi giorni non mancano: dalla mostra di Jacques Henri al museo Bagatti Valsecchi, fino alla mostra con i capi d'archivio di Aspesi nella boutique di via Montenapoleone, con 12 Scatti di Clara Giaminardi.

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