Cronaca locale

Ora Milano punta a diventare una Davos del food

Il sindaco e la Moratti rilanciano. Il governatore regala un libro a Barack e invita Trump

Fabrizio Boschi

Alla fiera delle start up anche Giuseppe Sala, si è divertito a lanciarne una. «Dobbiamo avere la forza di pensare in grande e creare con il tempo a Milano una Davos del food», ha ribadito il sindaco di Milano durante l'Obama day a Seeds&Chips, il summit internazionale sulla food innovation, che quest'anno ha raggiunto l'apice del suo successo. «Tutti i sindaci ci stanno pensando - aggiunge - ma nessuno ha preso l'iniziativa in maniera decisa. Noi possiamo farlo», anche sull'onda di Expo. Sala gongola quando Barack Obama lo ringrazia (insieme a Renzi e Moratti) all'inizio del suo speech. «Il tema del food - continua Sala - si sposa molto a questa città per tradizioni, per il valore delle nostre università. Credo sia un'occasione che non possiamo perdere».

«Sono orgogliosa che abbia ricordato feeding the planet, il tema di Expo. Mi ha fatto capire che il seme che abbiamo gettato con Expo sta germogliando», ha commentato anche l'ex sindaco Letizia Moratti.

Tutto nasce da una telefonata a Sam Kass, chef-consigliere dell'ex presidente Usa e artefice della rivoluzione salutista alla Casa Bianca, per parlare del sogno di portare Obama a Milano e una mail con una risposta affermativa. Così Marco Gualtieri, ideatore e chairman di Seeds&Chips, ha realizzato il suo obiettivo di avere il 44esimo presidente degli Usa come relatore a Rho. «È un omaggio a quello che è stato fatto in Expo. Un orgoglio per tutta la città e per l'Italia».

Sull'idea della Davos del cibo non ha dubbi: «Non avevo mai usato questa metafora, ma in realtà nella mia testa questo è quello a cui ambiamo da tre anni». Gualtieri ha raccontato anche che Obama ci teneva particolarmente ad essere qui a Milano perché sua moglie Michelle e le sue figlie erano rimaste incantate dalla città nel 2015.

Milano al centro del mondo, dunque, esaltata anche dal governatore della Lombardia Roberto Maroni: «A Barack Obama ho consegnato il volume sulle bellezze della nostra regione, «Amazing Lombardy», perché possa vedere la nostra meravigliosa Lombardia. La Lombardia è un'eccellenza da tanti punti di vista e anche da quello del cibo, abbiamo prodotti pregiati e tanti vini: in Valtellina per esempio abbiamo Inferno e Paradiso e in mezzo, tra l'inferno e il paradiso, c'è tutto». «Lombardy is more beautiful than Tuscany», ha esagerato Maroni, che adesso sta lavorando per portare anche Donald Trump a Milano.

Ma i veri protagonisti di «Seeds&Chips» sono stati i giovani e giovanissimi startupper: non solo la generazione Y dei millennials, ma anche la generazione Z dei «teens». A loro è stato dedicato lo spazio «Give me five», che gli ha consentito di incontrare i leader (da Berlusconi a Renzi). Hi-tech, big data, applicazioni delle stampanti 3D nel food, tecnologie nel ristorante e supermercato del futuro, crescita della sharing economy, i superfood, dal packaging intelligente all'economia circolare. «Nelle nuove tecnologie - conclude Gualtieri - possono trovare risposta ad alcune tra le maggiori sfide mondiali: sicurezza alimentare, nutrizione, lotta agli sprechi, sostenibilità, cambiamento climatico.

E l'Italia può avere un ruolo di primo piano in questo settore».

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