Coronavirus

La rabbia di Sala: "O si cambia subito o chiudo Navigli"

Il sindaco di Milano in un video su Facebook si arrabbia per quanto accaduto giovedì all'ora dell'aperitivo lungo i Navigli: "Le immagini (degli assembramenti, ndr) sono vergognose"

La rabbia di Sala: "O si cambia subito o chiudo Navigli"

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non ha digerito le immagini che girano sui social, e su tutti i siti, in cui si vedono tantissime persone, sui Navigli, come se nulla fosse. Così il primo cittadino in un video manifesta tutta la propria rabbia e minaccia di chiudere i navigli se le cose non cambieranno subito. "Quando c'è da ringraziare i milanesi per il loro comportamento virtuoso io sono sempre il primo a farlo, ma ci sono momenti in cui c'è da incazzarsi e questo è uno di quei momenti: le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose" (guarda).

Sala prosegue dicendo che "è deprimente dover spiegare qual è la situazione, ma ve lo ridico: noi siano non solo in crisi dal punto di vista sanitario, è abbiamo visto quanto ha toccato questa città la pandemia, ma siamo in una profondissima crisi socio economica. Milano ha bisogno di tornare a lavorare, a lavorare! questo è il punto, non è un vezzo, non è una voglia riaprire, è una necessità. Io sto e starò sempre dalla parte di quelle famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese, sto dalla parte di quelli che vanno a lavorare, non a divertirsi, per portare a casa per le loro famiglie quanto necessario".

Fatta questa premessa-reprimenda, il sindaco arriva subito al sodo: "Non sono un politico da metafore, ma da atti: o le cose cambiano oggi, non domani, oggi, non è un penultimatum è un ultimatum, o io domani prenderò provvedimenti: chiudo i Navigli, chiudo l'asporto. E poi lo spiegate voi ai baristi perché il sindaco non gli permette di vendere. Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina, uno vicino all'altro mettano in discussione tutto ciò .

Potevamo essere inconsapevoli, non pienamente consapevoli, due o tre mesi fa, e anche io lo sono stato, ma adesso no, dopo tutto quello che abbiamo visto".

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