Cronaca locale

S. Ambrogio e dintorni Il design accende la città dell'anfiteatro

Stasera fino alle 23 vernissage nei cortili ed eventi anche all'Oratorio della Passione

Pamela Dell'Orto

Questa è la notte delle 5 Vie. Palazzi storici e gallerie, showroom e teatri, negozi e piazze: tutto rimarrà aperto fino alle 24, intanto alle 18 da Piazzale Cadorna parte l'ormai tradizionale Design Pride di Maurizio Cattelan e Seletti. Una parata kitch e divertente che si fermerà in Piazza Affari per il party più irriverente di questi giorni. Feste a parte, le cose da vedere in questo distretto ricco di cultura e di storia, ristretto ormai consolidato del centro storico di Milano che si dirama nelle piccole vie intorno a Piazza Sant'Ambrogio e corso Magenta, sono davvero tante. Ci sono produzioni «indipendenti», i giovani designer scovati dal direttivo dell'associazione che ha in suo quartier generale in via Cesare Correnti 14. E proprio all'interno di questo storico palazzo si possono vedere i lavori di tanti designer internazionali. Al piano nobile ci sono le lampade in ceramica e gli arredi-scultura della coppia olandese Kiki&Joost, in un allestimento scenografico che si ispira alle forme della natura.

Le lampade sospese dalla forme zoomorfe e le sculture di Kiki sono in legno ricoperto da una lega di plastica ecologica e possono avere diverse funzioni, così come gli oggetti scultura di Joost, che sono in acciaio laccato multicolor. Al piano terra ci sono i lavori di Almost Black, marchio indiano che propone tappeti fatti a mano in tessuti pregiati, tavoli o sedute in pietra o acciaio, il tutto immerso in un bell'allestimento di Studio Pepe che riproduce una spiaggia nera. Nella galleria Mario Giusti, all'interno del cortile, ci sono i lavori di 44 australiani, dove spicca una monumentale «scultura» in lana.

Dall'altra parte di via Cesare correnti, al teatro Arsenale, troviamo le nuove collezioni di Laufen, mentre poco lontano, in via Cesare Correnti 11, un salto da Fattobene, piattaforma per la ricerca e la valorizzazione di oggetti italiani che esistono da generazioni, è d'obbligo. Quest'anno apre un pop up store e presenta «Italy in 100 Objects», raccolta di 100 oggetti con cui si racconta la storia italiana dall'800 a oggi. E presenta per la prima volta la sua collezione (che presto sarà al MoMa), realizzata durante anni di viaggi da Nord a Sud, alla ricerca di tutti quegli «archetipi della tradizione» caratterizzati da bellezza, buon design, alta qualità. Il risultato è una «camera delle meraviglie» costellata da oggetti familiari, ma difficili da ammirare nello stesso luogo: dalle caramelle alle candele, dalle matite alle grucce.

Da non perdere una visita alla chiesa di San Bernardino alle Monache in via Lanzone, restaurata grazie all'intervento di privati e restituita a Milano un paio di decenni fa dopo un periodo di incuria, oggi apre per la prima volta al design con l'installazione site specific «L'ultima cera» di Anton Alvarez. Le sculture sono realizzate insieme alle Fonderie Battaglia con l'antica tecnica della cera persa e l'allestimento che ci fa respirare anche il profumo dell'incenso. E all'Oratorio della Passione in piazza s Ambrogio 23.

Qui si trovano i lavori del libanese Carlo Massoud, primo fra tutti la pala d'altare posizionata nell'abside e che crea un effetto straniante: è un monumentale pesce in ceramica e migliaia di scaglie in onice.

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