Cronaca locale

Da San Siro al Giambellino: ecco tutti i quartieri difficili

Il sindaco: "La Stazione non è certo peggio di via Gola". I problemi: spaccio, degrado e racket delle occupazioni

Da San Siro al Giambellino: ecco tutti i quartieri difficili

«Io non ci tengo a passare come quello disattento alla sicurezza - precisa il sindaco Beppe Sala, all'indomani delle polemiche per il blitz di martedì delle forze dell'ordine in Centrale -. Sono io che ho chiesto più militari a Milano, però in una città complessa bisogna lavorare insieme e operazioni visibili vanno gestite assieme perché la stazione Centrale non è certo più critica di via Gola, per fare un esempio. Lì cosa faremo? Quindi rilassiamoci, lavoriamo insieme. Quello che è successo ci deve aiutare a capire come possiamo gestire al meglio i temi che riguardano la sicurezza della città». «La legge Minniti sulla sicurezza urbana stabilisce il concetto fondamentale della condivisione delle strategie tra amministrazione, Prefettura e tutte le forze dell'ordine - ribadisce il concetto l'assessore alla Sicurezza del Comune Carmela Rozza -. Questa condivisione può determinare il governo delle situazioni difficile in città, ma deve esistere tutti giorni e su tutti i fronti». Nel mirino il metodo usato dal questore Cardona che non ha avvertito il Comune dell'operazione.

A chi gli chiede se i 12 espulsi su 52 fermati siano un bilancio positivo il sindaco risponde: «Ovunque andassimo a fare verifiche troveremmo una situazione del genere. Il punto è andare a verificare tempestivamente lo status dei singoli migranti. Ne abbiamo più di 3mila in città quindi è chiaro che bisogna mettere mano al problema nella sua interezza».

Sono moltissimi quartieri ostaggio della delinquenza, dello spaccio e del degrado. Quartieri che vedono una massiccia presenza di case popolari, con i problemi che ne derivano: racket delle occupazioni abusive, spaccio e delinquenza. Non solo, in via Gola, sui Navigli, quartiere balzato agli onori delle cronache per la presenza massiccia di spacciatori aggressivi, un pregiudicato arrestato dai vigili, è stato messo agli arresti domiciliari nella casa che occupava abusivamente. Qui è stato intensificato il presidio di pattuglie miste, composte da militari e forze dell'ordine anche se, per stessa ammissione del sindaco Sala ieri, la situazione non è ancora stata affrontata. Anche al Corvetto, in fondo a corso Lodi, e in particolare in piazzale Ferrari, centro di spaccio e di deliquenza la situazione è piuttosto grave: sono diversi gli episodi di intimidazione a partire dal rogo dell'albero di Natale a gennaio. L'elenco delle zone rosse è lungo e comprende anche la zona di via Padova, con particolare focus su due vie, via Arquà e via Mosso: qui ci sono stabili di proprietà di italiani subaffittati a stranieri che vivono ammassati negli appartamenti. A poco distanza, a Rogoredo, il problema principale è il cosiddetto «boschetto della droga», tra le più grandi centrali dello spaccio dell'hinterland milanese.

Non solo militari, ma anche la sorveglianza della Digos per il quartiere di San Siro: nelle case popolari si concentra forse il più alto tasso di arabi della città. Viveva in via Paravia il tunisino Moez Fezzan,conosciuto come Nen Nassim, espulso dall'Italia nel 2012, arrestato nel 2014 in Sudan con l'accusa di associazione per delinquere con finalità di terrorismo. Per non parlare del racket delle occupazioni abusive, fenomeno piuttosto rilevante in piazzale Selinunte e dintorni.

Così a i quartieri popolari Stadera e Spaventa, alla periferia sud e il Giambellino, che portano con sé le piaghe dello spaccio, della microcriminalità e del degrado.

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